Puntuali insieme alle zanzare, arrivano i concerti all’aperto.
Sagre di paese o megaeventi internazionali, la penisola si trasforma in palcoscenico e i live estivi animano le serate.

E di fianco a loro, grandi e piccoli divi dei generi musicali più disparati, ci sono loro: le groupie.
Frank Zappa era solito dire che se non avevi delle groupie non stavi facendo sul serio.
Ci era abituato lui, a queste pazze scatenate pronte a tutto pur di immolarsi per la causa.
Se non ricordo male, Hendrix dedicò loro la copertina di Electric Ladyland, chiedendo loro di posare a seno nudo.
Fatto sta che son finiti i bei tempi.
Quelle che una volta erano fans, amiche intime, confidenti e concubine, oggi sono solo femmine starnazzanti sotto il palco pronte a dare il corpo per… per cosa?
Me lo sono domandata spesso.
Posso capire il fascino, il magnetismo dei grandi musicisti di una volta.
Posso capire i figli dei fiori e la liberazione sessuale.
Posso capire una tra le più famose: Pamela des Barres, oggi signora attempata che vive di ricordi e che può dire “io c’ero”.
O quel genio assoluto di Cynthia Plaster Caster che ebbe l’idea di fare calchi in gesso dei genitali dei suoi paladini, traendone fama e successo.

Ma è tutto qui?
Vivere all’ombra di qualcun altro?
Per avere cosa? Luce riflessa?
Che senso hanno le groupie? Sono donne senza personalità che hanno bisogno di altro per spiegare la propria esistenza?

Per carità: a pogare sotto il palco dei Subsonica c’ero anch’io. Ma se dovessi incontrare Samuel o Boosta o uno degli altri ragazzi avrei ben più da dire che “hey, ti va di scopare?”.

Ci sono ancora le groupie? Ha senso esserlo?
Stai a vedere che adesso scopro che Gigi d’Alessio ne è pieno e neanche me lo immaginavo…
E se proprio dovessi concedermi a qualcuno… beh, è lui che dovrebbe sapere con chi ha la fortuna di andare a letto.

Quella che firma autografi sono io.
Eccheccazzo!

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  1. the black page says:

    Ricordo ancora lo sconcerto quando seppi che Stefano tal dei tali dei Vernice (un gruppo e un frontman per fortuna dimenticati, monnezza degli anni ottanta di casa Cecchetto) aveva davanti alla porta del camerino una fila pazzesca di giovinette bramose del suo corpo. Lui era un uomo orribile senza capelli né sopracciglia, sembrava un reduce di Chernobyl e faceva musica orrenda.
    Ricordo ancora quando i Motley Crue fecero una gara tra di loro a chi si faceva più ragazze senza lavarsi (vinse Tommy Lee, il batterista tatuatissimo, quel tamarro che poi ha sposato Pamela Anderson).
    La storia del rock è piena di aneddoti simili, in alto e in basso.
    Credo che gli uomini ricchi e famosi, se per giunta sono giovani, come oggi i calciatori, allora le rockstar, siano più attraenti dei vecchi, pure ricchi e famosi.
    La vita on the road delle groupies nei sixties aveva in sé un suo fascino selvaggio e trasgressivo, oggi temo che D’Alessio non possa garantire grandi brividi, tranne le urla in dialetto della sua ex moglie.

  2. Anonimo says:

    L’uomo vive della luce del sole.
    La luce riflessa l’ha chiamata Luna e ha scritto poesie da brividi.

    Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
    Silenziosa luna?
    Sorgi la sera, e vai,
    Contemplando i deserti; indi ti posi.
    Ancor non sei tu paga
    Di riandare i sempiterni calli?
    Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
    Di mirar queste valli?

    Pensando alle groupie Leopardi ne sapeva abbastanza di doppi sensi…

  3. nasone says:

    In generale, il rapporto tra l’artista e il suo pubblico è una faccenda molto complessa e delicata. Ricordo che anni fa, dopo uno spettacolo di Daniele Luttazzi, andai da lui e gli dissi che mi era piaciuto talmente tanto che desideravo fargli il mio autografo. Lui si fece una gran risata, apprezzò moltissimo e se lo fece fare per davvero,con dedica.
    Nello specifico, credo che alla fin fine per una ragazza degradarsi a groupie sia solo indice di un bassissimo livello di autostima – ecco il motivo vero per cui molti dei miei colleghi musicisti inseguono questo “traguardo”. Diceva Brian Johnson, cantante degli AC/DC: “Diciamocelo chiaro, qui tutti vogliono fare le rockstar per scendere dal palco e scoparsi le donne”. Dopo i concerti coi Nasodoble ho fatto molti incontri interessanti,che in alcuni casi si sono anche trasformati in storie; l’energia magica e la poesia che arrivano dal palco (se arrivano)possono essere un buon veicolo per permettere a delle PERSONE di entrare in relazione(persone, appunto, non organi genitali con altri pezzi di carne attaccati attorno).
    Saludos
    Simone

  4. Hey! Il post vi ha infervorati! Sono contenta!

    Oggi è stata una giornatona di colloqui.
    Vi terrò informati.
    Intanto sta uscendo una cosetta sul blog de “la stampa”. Appena è fuori lo linko.
    Vi bacio tutti!

  5. Simona says:

    Non sono d’accordo: anzi, la descrive come una che non ne vuole sapere di star buona e di non far valere i propri diritti. Sei grande, Valentina!
    Spero tanto che a quei figli di buona donna tu riesca a far rimpiangere amaramente il momento in cui hanno pensato di mandarti via.

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