Un cliente mi chiede dei radio e poi mi impone un fornitore… per intenderci una di quelle “case di produzione” (le virgolette sono d’obbligo) che registrano i comunicati a circa 150 euro.
In genere con risultati pessimi: impossibile fare un casting adeguato, impossibile lavorare direttamente con gli interessati perché forniscono il lavoro già registrato senza neanche confrontarsi prima con chi ha scritto il testo, impossibile riuscire a instaurare una buona dinamica di lavoro.
Il cliente dice “dopotutto pago, poco ma pago”. Il fornitore dice “Per questo prezzo cosa pretendi?”.
In mezzo c’è chi coordina tutto ed è abituato a dare e pretendere sempre una buona qualità del lavoro, indipendentemente dal fornitore.
Dopo una solo (e dico una) richiesta di modifica – eseguita male e senza cognizione di causa – alla richiesta di sistemarla, il fornitore si inalbera e risponde così:
“ritengo necessario un contatto telefonico per un chiarimento approfondito e per non incorrere in ulteriori variazioni, sottolineo solamente che i costi delle lavorazioni non sono più proporzionati al valore della pianificazione, quindi serve trovare un punto fermo. Grazie”
Come dire: o te lo fai andare bene, o ciccia. Quindi ciccia.
Che dire… La qualità si paga, l’incompetenza invece viene via agggratis.
(e comunque, se volete una buona casa di produzione audio, ve ne posso suggerire un paio!)