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Sona VS Womanizer: la guerra dei succhiaclitoride.

Sona è il primo succhiaclitoride di Lelo, primo perché ad anticipare Lelo un anno fa è stato il mitico Womanizer, tanto adorato dalla sottoscritta.
Quindi bando alle ciance, vi dirò tra i due quali sono le differenze e quali i punti in comune.

Succhia succhia?
Sona – Succhia eccome. Se provate ad appoggiarlo su un foglio e lo fate aderire bene, Sona riesce a sollevarlo, non male per un apparecchietto del genere. Ora immaginate il vostro clitoride lì sotto… non male, eh?
Womanizer – non solleva il foglio. Però non pensiate che sia un male, perché tanto male non è, vi spiego poi perché.

Barbapapà VS Swarovski.
Sona risulta un po’ più agevole da maneggiare, nel senso che il silicone facilita l’impugnatura ed è più ergonomico. A livello di design sembra l’evoluzione figa dei Barbapapà. Nel momento di massima intensità del piacere, più lo premete al corpo, maggiore è la frequenza che esercita.
Womanizer è un po’ più abbondante come forme, resta molto piacevole nei dettagli cromati e nel bottone d’accensione con brillantino Swarowski. Perché siamo sempre Signore pure lì.

Una lavata e un’asciugata…
Sona – non è smontabile, la parte del beccuccio è incavata e ha una membrana che simula l’effetto risucchio grazie a un pistoncino coperto. È resistente all’acqua e lo si può lavare direttamente sotto il rubinetto, ma non è comodissimo da asciugare all’interno e io, signora mia, sono un po’ rompiballe quando sii tratta di pulire i giocattoli. Per asciugarlo perfettamente ho usato un cotton fioc.
Womanizer: ha il beccuccio intercambiabile e smontabile. Se si rompe o se va semplicemente lavato è possibile togliere solo quello. Il che, se ci pensate, non è male. La pulizia è più agevole. Il mio modello non è resistente all’acqua, alcuni lo sono.

Coi circuiti di mille valvole (ovvero, tecnologia)
Sona: ha anche la stimolazione a ultrasuoni, qualcosa che penetra più in profondità della semplice stimolazione superficiale. Non pensate di ascoltarci la musica… però vi fa sentire le campane. Mica male davvero.
Womanizer: ha una vibrazione circoscritta alla zona del beccuccio. Entrambi hanno un’ampia variabilità di frequenza e impulsi.

And the winner is…
A mio avviso dipende da che tipo di stimolazione vi piace. Sona è ovviamente un’evoluzione che ha potuto arricchirsi dell’esperienza Womanizer, che di fatto è stato un apripista.
Se amate la stimolazione decisa del clitoride, Sona è davvero piacevole. Aggiungeteci pure che in questo preciso momento lo trovate a un prezzo super scontato sul sito, direi che vale la pena provarlo. Ma ribadisco: è perfetto per voi se amate la stimolazione decisa e precisa. Diversamente se siete tra quelle che tirano un cazzotto in faccia secco al primo che scopre loro il clitoride senza averci lavorato a dovere tutt’attorno, potreste trovarlo too much. Valutate.  Il modello più “soft” di Womanizer stimola la zona con meno decisione. Dipende da come vi piace.

Entrambi sono ottimi prodotti dedicati al (o alla) clitoride. Direi che vale la pena fare un giro e vedere in quanti secondi vi fanno urlare Oh, siiiiiiii!

Avete anche voi il vostro succhiaclitoride di fiducia? Io sto andando avanti a testarli entrambi (ogni tante essere indecise è bello).

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