C’era gente. Ed è già qualcosa.
C’era Raul. Il che ha reso molto più interessante la serata.
Era bellissimo, fisicato, di nero vestito, e coi suoi meravigliosi tricipiti esposti (tricipiti, sì, perché secondo lui il bicipite ha una forma abbastanza ovvia, non è un muscolo interessante. Il tricipite definisce meglio la figura).
Quando si è tolto il maglione il livello ormonale femminile nella stanza si è alzato notevolmente.
Si sono arruffati i peli, si sono alzate le minigonne e aperte le scolature.

Anna non a caso aveva un miniabito corto.
E sempre non a caso si è fiondata da lui a parlare, nonostante l’altra volta mi avesse detto che gli stava antipatico.
L’Assessora alla Cultura abbondava di forme. Dentro e fuori gli abiti.

E poi c’erano le signore del “Lui l’ho già visto in tv”.
C’era quella voglio ma non posso, che vuole farti una domanda, l’incipit è “siccome anch’io scrivo” e poi parte col pippotto da 20 minuti e alla fine le chiedi “va bene, ma la domanda qual era?”

C’era Stefania col figlio minorenne. Ed è stato divertente vedere l’interazione tra madre e figlio durante un discorso così piccante.

C’erano gli amici. Quelli tanti. Anche in ritardo.
C’era pure Dario, che mi ha scritto un anno fa. Non l’avevo riconosciuto. Ha un bel sorriso.
E non è tanto alto.

C’era Gigi, che ha fatto ridere tutti con la battuta giusta nel momento perfetto.

C’erano i biscottini e il the.

C’era molta intimità.

C’era gente che ha ascoltato e poi è andata via.
E va benissimo così.

C’ero io. E mi sono piaciuta molto.
Merito del trucco. Del vestito. E merito di Raul, che ha reso tutto così perfetto.

Sono felice.

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  1. Invidioso says:

    Se Montanari non ti ha ancora portato in camporella o è scemo o è gay. Con tutto quello che gliela fai annusare, che cosa aspetta?

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