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I locali childfree e il sacrosanto diritto di odiare i bambini

Niente Bambini

Non sono una grande tifosa della maternità e detto schietto trovo che sia sacrosanto evitare che i bambini entrino in alcuni locali, anzi, ad alcuni bambini non dovrebbe proprio essere concesso mettere piede fuori dalla propria casa, per dirla tutta.
Si, è un problema di educazione, ma anche di spazio, e di giusto desiderio di non vedersi scorrazzare dei nani urlanti in luoghi che non sono adatti a loro.
Sinceramente entrereste mai al Ritz in ciabatte e accappatoio di spugna? O al Carlton in braghette di tela e barba di tre giorni? No, perché non è luogo, non è il caso, non si fa.
E i bambini non sono da meno: sono la barba di tre giorni, sono le braghette di tela, sono le ciabatte della vita. Roba che non va bene per tutti i posti.
Non c’è nulla che li elegga a individui meravigliosi, nulla.
Nei Croods, un cartone della Disney, c’è una frase geniale che recita:

Animali che non si mangiano? Noi li chiamiamo bambini.

È così. Nulla di più. Sono animali che non si mangiano, ma che fagocitano la tranquillità. Fanno casino, è un dato di fatto. A tavola resistono si e no una quindicina di minuti e relegarli a una sedia è come metterli seduti su una stufa. Prima o poi si accende la miccia.

Un locale che non vuole bambini è semplicemente un posto che vi dice la verità: non sono i benvenuti.
Quando hai figli piccoli spesso finisci a cercare luoghi spaziosi, ti sinceri prima di prenotare che abbiano seggioloni in abbondanza e posteggi carrozzine larghi come un intero silos della Coop. Ci sono locali fatti apposta con intere aree gioco attrezzate dove annegarli tra palline di plastica e scivoli ripidi.
Hanno a disposizione un armamentario di giochi per suicidi assistiti in gommapiuma. Posti meravigliosi dove noi genitori riprendiamo fiato e riusciamo a sfamarci chiacchierando addirittura – pensa un po’ – con gli altri al tavolo con noi.
Uno che non ha figli entrerebbe mai in un cordiale girone dell’inferno fatto così? No.
È selezione naturale all’ingresso.

Io come madre sarei la prima cliente di un locale che non vuole bambini. Ci pensate? Un approdo felice dove non sentir dire mamma nemmeno una volta. Niente pianti, niente capricci, niente parole smozzicate, giocattolini o passeggini. Niente bambini. Per due ore, il tempo di un buon pasto, la pace assoluta.
Perché anche se non ci portiamo i nostri di figli, automaticamente ci viene da assistere quegli degli altri. Lo butti sempre un occhio per vedere che i nani sguinzagliati da altre coppie non si conficchino una forchetta nel bulbo oculare. È un fattore di responsabilità acquisita. Di ansia indotta. Di orrenda abitudine genitoriale. Fai tu quello che gli altri non fanno. Il controllo del branco. Finisci a passare la serata in ansia a guardare i bambini che gli altri non guardano.
È un istinto malsano. Te ne liberi solo se non ci sono. O meglio: se non ce n’è nessuno.

Quindi non urlate al mostro se trovate i locali che dicono schiettamente che non sono adatti ai vostri figli. Ai nostri figli.
E se mi dite che sbaglio, allora entrate al Carlton in braghette e ciabatte. Voglio proprio vedere come vi accolgono. E con che faccia infilerete la porta.

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  1. Francesco says:

    Nonostante sia padre i bambini non mi piacciono molto, detesto quelli maleducati e ancora di più detesto i disgraziati che li hanno messi al mondo e che non insegnano (o impongono) loro le regole del vivere civile, che si fa prima a dire “ma tanto sono bambini” che a spiegare e pretendere le regole della convivenza o, ancora peggio, farli accomodare da qualche parte con un “tablet” lobotomizzante che così stanno buoni. Condivido pertanto tutto quello che hai scritto e se trovo un locale di quel tipo non urlo al mostro ma, siccome ritengo sia comunque una cosa di cattivo gusto, non ci andrò con i bambini ma nemmeno senza e permettimi di dire che se al Cartlon ho una suite e arrivo in braghette e ciabatte mi salutano ossequiosamente e mi chiedono pure se ho bisogno di qualcosa.

    1. marco says:

      se non ami i bambini cosa li hai messi al mondo a fare ?? Mi sa che sei uno di quelli che i figli li tratta come se fossero adulti, i bambini hanno bisogno di amore e di alcune piccole regole che vanno insegnate non imposte.

  2. JeB says:

    Daccordo su tutta la linea.
    “I figli degli altri possono autodeteminarsi quanto vogliono, a casa loro e fuori dalle balle e dalla mia wodka tonic”.

  3. Ho scritto un post simile e di insulti ne ho ricevuti parecchi, così come mi ha colpito una mamma che ha scritto più o meno quello che dici tu… sembra quasi che se non siamo disposti a tollerare bimbi maleducati siamo dei mostri.

  4. Tullia says:

    Ma come fanno: indicano un limite di età? Io suggerirei un test d’ingresso per valutare il grado di buona educazione e civiltà, da somministrare online al momento della prenotazione. Se poi funziona, perché no, potremmo estenderlo a tutti i cittadini per selezionare l’accesso alle urne. Scherzi a parte, quando ho bisogno di non sentirmi chiamare mamma vado in un paio di posticini, non vietano l’ingresso ai bambini ma puoi star certa che non ne troverai nessuno, poi ti passo gli indirizzi.

  5. Sara says:

    Scommetto che se i bambini non graditi hanno padri che pagano fior di euro combinazione diventano moooolto amati…dove finiremo ???nei campi di concentramento….Ma andate a ramengo…

    1. Eleonora says:

      Ma per favore va….sempre a scandalizzarsi per il nulla.E semplice, certification localization non sono adatti, un ristorante non e UN parco giochi

  6. Antonella says:

    Ahah! “Duro” ma veritiero! Anche io non sopporto i bambini che pascolano tra i tavoli, che urlano, che buttano a terra tutto quello che hanno nel raggio delle loro nano-braccia. Che mangiano con le mani perché al nido hanno insegnato la manipolazione del cibo e bla bla bla potrei continuare con altri esempi. Io, mamma di una ex bambina ormai, ricordo che non ci siamo persi mai una serata tra amici in ristoranti o pizzerie, dove stava seduta fino alla fine o dormiva su materassi improvvisati di cappotti o in braccio e nemmeno concerti! Si, perché con il marito musicista, mi sedevo in sala , con lei in braccio, e si ascoltava in silenzio fino alla fine, quando nell’applauso finale batteva le manine e diceva “bavo papaaaa’”…e senza che noi imponessimo nulla o minacciassimo di che. Semplicemente era cosi. E tutti ci guardavano e si complimentavano per la brava bambina che avevamo…. Mah! Che dire? Sono contenta così!

  7. fabio says:

    il punto è che secondo me si confonde in italia troppo facilmente educazione con repressione. educazione non è “se ti alzi ancora una volta dalla sedia te le prendi”, come piacerebbe a molti.
    del resto io so che se vado al ristorante mia figlia non deve sputare sui tavoli della gente, ma so anche che non posso (e non devo) obbligare mia figlia di stare un’ora immobile seduta a tavola, e al tempo stesso so che ho il cazzo di diritto anche io di andare al ristorante.
    io devo evitare che mia figlia giochi a nascondino sotto al tavolo dei vicini, ma i vicini devono evitare di guardarmi male se mia figlia si alza dalla sedia o ride con sua sorella o che ne so. sono in un ristorante, in un luogo pubblico, non in una alcova, isolati, a mangiare con posate d’oro esclusive portate di cucina molecolare.
    solo in italia mi è capitato di discutere con un vicino perché in trattoria (attenzione, trattoria, mica un ristorante esclusivo) mia figlia, a quel tempo piccola, ad un certo punto si è messa a piangere: il tipo mi ha guardato malissimo risentito dal pianto e quando gli ho chiesto che problema ci fosse mi ha risposto che “non si va coi bambini a mangiare fuori”… certo, i bambini in italia sono come la lebbra, puoi fare quello che vuoi ma devi stare fra altri lebbrosi, se no la gente si rompe i coglioni.
    io dico: ma se sei o ti senti di un livello superiore, e vuoi stare seduto al tavolo senza sentire i rumori e la vita della plebaglia, allora perché non te lo paghi quel livello? o perché non ti prepari una cenetta coi fiocchi a casa tua? o non chiami un cuoco che ti cucini come va di moda ora?
    perché tutti in italia hanno questo atteggiamento piccolo borghese per cui gli altri sempre disturbano, rompono i coglioni, e tutti si credono più educati, più perfetti, migliori? cosa vai a fare al ristorante se poi a guardarti intorno tutti ti sembrano strani e ti infastidiscono se battono troppo forte la forchetta nel piatto?
    nessuno pensa diversamente, per esempio che in italia i gestori dei locali dei bambini se ne fottono altamente? si lamentano dei passeggini che non passano fra i tavoli… ma qualcuno che metta due tavoli in meno invece di stipare la sala? qualcuno che divida il posto in due “zone”, una dove possano stare genitori con bambini? tanto quante cazzo famiglie con passeggini avrai in una sera? non puoi rinunciare a due tavoli per avere un ambiente più gradevole anche per i bambini?
    non so, rimango perplesso leggendo queste robe perché quando sono venuto in uruguay mi si è aperto un mondo, un mondo dove i bambini sono tenuti in conto e ben accetti, dove non mi devo sentire “in colpa” se vado in un posto e mia figlia senza volere rovescia un bicchiere d’acqua o si alza per andare a parlare vedere come il pizzaiolo fa le pizze. quindi sticazzi, magari c’è un po’ più di casino nei ristoranti, ma – tanto per dire – a nessuno qui viene in mente di dirti qualcosa se allatti in pubblico.
    e io preferisco così, sinceramente.

    1. Stefano says:

      tu dici che chi non sopporta i bambini che fanno casino deve stare a casa, io dico che sei tu a dovertene stare a casa, io vado a cena fuori per stare tranquillo, per scambiare due chiacchiere ecc. la bambina che piange mi infastidisce, io non ho figli e non mi piacciono i bambini e ho tutto il diritto di andare dove voglio senza dovermi preoccupare di quelli degli altri, la tua libertà di portare i bambini fuori finisce dove inizia la mia di stare tranquillo, esistono posti ad hoc per le famiglie.

      1. fabio says:

        guarda com’è facile cambiare la tua risposta, prendiamo per esempio il caso degli handicappati, ne conoscevo un paio che erano in carrozzina (ingombrante eh!) e non erano capaci di parlare bene quindi non potevano farlo a bassa voce:

        “tu dici che chi non sopporta gli handicappati che fanno casino deve stare a casa, io dico che sono gli handicappati doversene stare a casa, io vado a cena fuori per stare tranquillo, per scambiare due chiacchiere ecc. l’handicappato che fa troppo rimore mi infastidisce, io non ho parenti handicappati e non mi piacciono gli handicappati e ho tutto il diritto di andare dove voglio senza dovermi preoccupare di quelli degli altri, la tua libertà di portare gli handicappati fuori finisce dove inizia la mia di stare tranquillo, esistono posti ad hoc per le famiglie.”

        vuoi che ti faccio un altro esempio mettendo “negri”, visto che alcune lingue sudafricane per essere parlate e comprese si basano anche sul tono di voce e quindi alcuni avventori di colore potrebbero parlare troppo forte per i tuoi gusti?

        o magari mettiamo “i poveri”, che potrebbero urtare la tua sensibilità con i loro modi da “buzzuri”, magari, disturbando la tua “pace”?

        la verità pura e semplice è che vivete con l’odio dentro, siete capaci di scrivere che vi disturba il pianto di un bambino ma poi vi alzate in piedi e gridate se vedete su qualche televisore acceso che la vostra squadra segna. fino a poco tempo fa, quando era consentito fumare, quanti di voi se ne fottevano e fumavano mentre il resto della gente stava mangiando? adesso non avete bambini e vi da fastidio un pianto? volete mangiare “in pace”? volete stare in aereo “in pace”? volete stare in hotel “in pace”? bene, fate un investimento per il bene del vostro sistema nervoso: andate a mangiare in ristoranti che si preoccupano della sistemazione e del benessere dei loro clienti e non in una trattoria o al cinese, viaggiate in prima classe, andate in hotel esclusivi.
        se volete vivere da fighetti e non ne avete la possibilità mi spiace per voi: sarete per sempre costretti a mescolarvi a questa gentaglia che ha bambini piangenti.

    2. simone says:

      allattare in pubblico francamente rientra nei comportamenti enormemente maleducati. Se ti sembra normale, forse é il caso che davvero rimanga a casa anche te…

        1. marco says:

          concordo con te, closethedoor . Vedere un bmbo che succhia la vita dalla mamma e lo spettacolo piu bello che ci possa essere.. La maleducazione e tutt’altra cosa

  8. claudia says:

    E’ un peccato per te Valentina, non sai cosa ti perdi.
    A leggere questo articolo sale la tristezza, mentre chi ha figli, ti posso assicurare, ha sempre assicurata la gioia nel cuore e il sorriso sul viso.

    1. Valentina says:

      Ne ho due di figli. E mi è capitato di portarli in luoghi non adatti, ma me ne sono accorta troppo tardi. Ci fosse stato scritto che non faceva per loro avrei evitato di mettere a disagio loro, me e il resto della clientela. Hanno esigenze di spazio e di relazione diverse dagli adulti: non trovo per niente così male che un locale indichi di fatto di non essere il posto giusto dove portarli.

    2. Manuela says:

      Davvero Claudia chi ha figli ha sempre assicurata gioia e sorrisi? Non ho nulla contro i bambini ma trovo che sia esagerato pensare che siano la ricetta della felicità, Fare figli fa parte del corso naturale della vita, niente di più niente di meno, non idealizziamo la genitorialità per favore.

    3. Ariella says:

      Guarda che la tizia che scrive ha figli e comunque siamo nel 2016: basta con sta storia del “non sai cosa ti perdi”. Le donne che scelgono di non avere figli non sono delle poverette da compatire, ma persone che hanno SCELTO in consapevolezza e che sono felici della propria scelta. Io sono una di quelle e sto benissimo senza figli.

    4. Chiara says:

      Senza entrare nel merito dell’articolo, questa idea che solo chi ha i figli è felice è semplicemente raccapricciante. Inoltre questa cosa delle madri di dover ribadire al mondo ogni treperdue che loro sono felici e contente mi fa pensare che sotto sotto se la raccontino.

    5. rosita says:

      Secondo non hai letto bene o sei di quelle madri che passa le serate al ristorante a rincorrere i figli invece che goderti una cena e una chiacchierata fra adulti in santa pace. Di certo, posso dire che quella tipologia di genitore mi reprime l’istinto materno all’istante. Non capite neanche che dei bambini annoiati non sono bambini felici, quindi perchè sottoporli a una sessione estenuante di noia assicurata? Siete voi a dovervi adattare a loro, scegliendo posti child friendly, e non il contrario. Voi vi godreste la serata, i vostri figli pure e pensa, persino gli altri commensali.

  9. R says:

    Ionei locali trovo molti più adulti maleducati e urlanti che non bambini,li metterei volentieri alla porta quando non alla gogna!

  10. Elena says:

    Io ho tre figli
    Adoro i locali childrenfree e sono fiera di poter dire che porto a cena i miei figli in locali anche stellati e ricevo i complimenti per il loro comportamento
    È solo questione di educazione
    Ordine e disciplina
    Ma di cosa stiamo parlando?
    Ci vorrebbero locali #parentsfree

    1. Elena says:

      Dipende quanti anni hanno I tuoi figli,forse sono grandicelli abbastanza per riuscire a stare a tavola composti senza disturbare, e allora benissimo,non c’e nessun problems…o forse I tuoi anche se piccoli sono stranamente tranquilli e totalmente fuorti dalla Norma, ma non giriamoci intorno, la verita e che in generaleI bambini piccolo NON sono tranquilli, e in certo locali, io pago per passage una serata tranquilla e piacevole, non per sentire cosi urlanti, capricci, pianti, tossi ,scorazzamenti, passeggini e quant’altro. Ci sono locali fatto apposta per loro, e che ce li portino

  11. Pingback:Bimbi fuori dai locali. La blogger: "D'accordo"

  12. Giorgia says:

    Ti adoro! Ho scritto un post giusto ieri e me ne sono sentita dire di ogni! Che pazienza che ci vuole ! Soprattutto con la gente che non ha il minimo senso dell’ironia. Brava!

  13. Giorgia says:

    Brava! Brava! Brava! Giusto ieri ho scritto un post sul mio blog e non sai quante me ne sono sentita dire! Purtroppo bisogna avere pazienza soprattutto con chi non ha ricevuto il dono dell’ironia.

  14. loretta says:

    Cdivido uno pieno quello che dici, ho due figli e la penso esattamente come te. Un’altra cosa: il ristorante, magari piccolo, carino, con le luci basse, è inadatto ai bambini, che ci stanno proprio male, perché non possono alzarsi, correre, giocare e stravaccarsi per terra. Fino a che non sono abbastanza grandi, chi prima e chi dopo, tra i 6/7 anni, non hanno per niente il senso della convivialità del pasto, per loro mangiare è qualcosa che si deve fare tra un gioco e l’altro… a casa e a scuola il pasto dura forse 20/30 min, al ristorante spesso supera le due ore…ma vi rendete conto della tortura a cui sono sottoposti? Non è una questione di educazione del bambino, è che proprio, prima di una certa età, non ce la può fare!

  15. Annalisa says:

    Madre di due figli, anche io pienamente d’accordo con l’articolo. Non mi piace l’idea del divieto però. Penso che un’indicazione che dice: “Mamme, sappiate che questo posto non è children-friendly” forse scoraggerebbe gli ardimentosi che portano nanetti piccoli in posti poco adatti.

    1. Daniele says:

      Vero! Ma nel caso da te descritto si ci dovrebbe affidare al buon senso delle persone, purtroppo alcune volte viene meno. Ma sopratutto, se ci fosse il buon senso questa tematica non sarebbe mai venuta a galla.

      La parola “divieto” spaventa un po’ ma se se prendiamo in esame la “selezione all’ingresso” di un locale notturno allora non c’è differenza.

  16. Diego says:

    Grazie, coraggiosa blogger, per rischiare il linciaggio toccando un argomento così scottante! Grazie per il tentativo di spiegare ai genitori italiani che noi non-genitori-dei-loro-figli non abbiamo un caxxo da sorridere quando le loro belve ci corrono sotto il tavolo urlanti mentre tentiamo di goderci una cena al ristorante. Ora, così per dire, parliamo dei bambini in aereo? Non la vogliamo proporre una sorta di “family class” ben insonorizzata?

  17. Bulé says:

    Pensate un po’, io vivo da anni in Indonesia, uno di quei paesi “arretrati” dove ai bambini si presta quasi più attenzione che agli adulti. Di bambini ce ne sono tantissimi, sia nelle famiglie povere che nelle famiglie ricche (e ce ne sono tante anche di quelle).
    Io ho un figlio di un anno e vi garantisco che non posso fare tre passi per strada senza che qualcuno ci venga incontro per accarezzarlo o fargli un sorriso.
    Vi dirò di più, non esiste un locale qui, compreso il Carlton-Ritz (eh sì c’è anche quello) dove non appena uno entra con il proprio pupo, non si precipitino tre camerieri con un seggiolone e un sorriso grande così.
    Penso che se qualcuno mettesse un cartello “child-free” da qualche parte, chiamerebbero immediatamente l’ospedale psichiatrico.
    Questi guardano il loro futuro con serenità, e si divertono anche più di noi.
    Nel frattempo, mi raccomando, in Italia continuate ad estinguervi in santa pace.
    Magari i vostri amati animali domestici vi rimpiangeranno.

  18. Stefania says:

    Sai qual è il vero problema ?
    Che QUALUNQUE locale, in Italia, è childfree. I bambini purtroppo sono sgraditi ovunque. Se si pensasse a dare qualche foglio e qualche matita colorata, fornire tutti i bagni di fasciatoio e di almeno 1 sedia per farci mettere in piedi il bimbo in modo da agevolare il lavaggio delle mani, agevolare il più possibile la famiglia che esce pagando per almeno 3 persone, le cose cambierebbero !
    Basta andare in Francia, Germania, Spagna, mica tanto lontano per vedere come funziona !
    Già la nostra crescita demografica sta a zero, in più non si permette alle famiglie di uscire di casa, come se fossero portatori di lebbra !
    È proprio la CULTURA della famiglia e del rispetto del bambino che ci manca, altro che locali childfree !
    Io vorrei locali stupidfree, guarda un po’.

    1. Anja says:

      Sai perchè sono sgraditi ovunque? Perchè i genitori che ne hanno la responsabilità ritengono normale che i figli possano alzi da tavoli ogni 3×2, correre via urlando, sbattere cose, lanciare cose, urtare altri clienti disturbando gente che ha ben diritto ( per cui paga come voi) di starsene in pace. Madri che dicono: eh ma seduto non vuole starer! eh bhe tesoro tu faccelo stare, chi è l’adulto tra voi? e se tuo figlio per età o per carattere è poco incline alla tranquillità, si può optare per il ristorante cinese o il macdonalds o altri posti formato famiglia, non pretendere che TUTTI i locali lo siano. Nei paesi che hai citato, i genitori di bambini irrequieti vengono invitati a lasciare il locale e in molti ristoranti le famiglie AUTONOMAMENTE non vanno perchè sanno non essere il posto giusto per godersi la serata.

    2. Jenny says:

      Se vuoi fogli di carta, matite colorate, pennarelli, sgabelli, TV portatile per il pargolo e qualunque altra cosa per tenerlo tranquillo, o sei disposto a portatelo tu da casa o sei disposto a pagare un tot in più. E un servizio quello che chiedi. Se vuoi pagare per queste cose… fai pure. Ma se, con tutto il servizio che chiedi, tuo figlio fa casino, fuori lui e te. Senza discussioni. Io ho diritto a farmi una cena in pace senza urla, capricci, Peppa Pig che ciangola. Tu hai diritto a portare fuori tuo figlio… ma senza rompere le scatole a me. E un semplice qui pro quo.

  19. arianna says:

    soprattutto in Italia le “criature” non si toccano e si ha qualcosa da dire sull’argomento apriti cielo, cuori di mamma non si toccano! quindi grazie di aver scritto essendo tu mamma, io non lo sono e devo tacere per non essere trafitta da frecce avvelenate al cianuro
    di solito li evito istintivamente i locali pieni di bambini che strillano, urtano i camerieri con creme caramel tremolanti sui piatti, etc, ma se si arriva ad un vero e proprio divieto, che parrebbe in effetti assurdo, è perchè la mamma italica spesso se ne frega bellamente di aver figli educati in pubblico (locali pubblici e case altrui), sia mai dovessero crescere con qualche trauma e quindi meglio che il trauma venga ai malcapitati avventori altri del luogo pubblico
    Non dovrebbe dunque esser necessario, ma visti i fatti pare che lo sia
    Io peraltro non ho ancora superato il trauma di un pargolo con mamma a casa mia invitato a pestare sui tasti del mio pianoforte con tutte le sue forze da cinquenne con madre incoraggiante ed entusiasta come vispa teresa nonostante mia faccia sgomenta
    (la prossima volta segue conto da pagare dell’accordatore)

  20. giddim says:

    non c’è niente di inumano a leggere storie come questa: sono le solite storie con visione parziale, l’unico aspetto di interesse sarebbe quello di capire se l’autrice ci è o ci fa, visto che su internet è tutto regolato da quanti click ottieni e quindi più lo scritto è provocante, seppur intrinsecamente sbagliato, più guadagni moneta sonante (pubblicità). Veniamo al pezzo: i locali sono pubblici, non si può vietarne l’ingresso. Si può però allontanare le persone qualora i bimbi rompano le scatole. E’ quello che avviene al Carlton o al Ritz o al Waldorf Astoria, per citare luoghi che la cara autrice non ha frequentato, e non c’è nulla di male. Del resto, provate voi ad avere figli di 11 anni o 7 anni che il ristorante lo vedono come un luogo dove abbuffarsi e di fare casino non gli interessa minimamente, e che iniziano ad ordinare aragoste o la chinina o l’albese, lasciandoti da pagare tutte le volte i tuoi 130€… tutte le volte il ristoratore di turno ci accoglie con una smorfia poi ci invita a tornare… del resto il ristorante è un luogo dove si va ad apprezzare l’estro del cuoco di turno, famoso o principiante che sia, ed è su questo che abbiamo voluto educare i nostri tre figli, non fare casino a tavola è visto come un mezzo, non come un fine, per apprezzare le prelibatezze, per la felicità dei ristoratori che chiedono che io torni. Quelli che quando ci vedono non ci fanno entrare sono solo incompetenti a trattare con il pubblico, lavorando per stereotipi, parola in cui la nostra cara blogger ci finisce di diritto, insieme ad altri che pensano che il ristorante sia un luogo ove passare una serata, persone di poche idee…

  21. Riccardo says:

    Piaccia o meno il post, è innegabile che certi locali non sono adatti all’esuberanza dei bambini ma soprattutto alla totale incapacità dei genitori di contenerla.
    Forse non a tutti sono ben chiare le implicazioni a cui va incontro il proprietario di un locale quando uno di questi simpatici monelli che pensa di essere Valentino Rossi a Laguna Seca, incespica in un cameriere con piatti al seguito.
    Valentina ha ragione: esistono locali adatti alle famiglie o ai gruppi con bambini, altri che il buon senso suggerirebbe di evitare.
    per quel che riguarda i cosidetti teen ager che nonostante l’età non son poi cosi disposti a stare seduti a tavola composti nell’attesa che i genitori abbiano finito il loro giro di chiacchiete ammazzacaffè, il problema si risolve con un potente sistema WiFi for free. Sfodereranno il loro smartphone/tablet di ultima generazione per impegnarsi in attività socialmente utili.

  22. Sara says:

    fate pena.. siete incivili o forse più, in Olanda nessuno metterebbe un cartello così, non si tratta di avere figli o meno..questo indica la vostra tolleranza a tutto ciò che è diverso da voi..siete provinciali e vecchi.. vorreste a casa i bambini come si faceva un tempo, perchè le donne stavano a casa ed ora parlate di emancipazione della donna ma comunque la volete sempre a casa quando fa i figli, perchè anche una donna con un bimbo piccolo vorrebbe andare al ristorante..invece deve sentirsi peggio di un cane e cercare un ristorante che fa per lei e i suoi figli. Meno male che in Italia c’è la chiesa e la famiglia! si vede! Far stare bene i bambini e i loro genitori significa far crescere degli individui che saranno i futuri cittadini..ma questo voi non lo sapete perchè v’importa solo della vostra triste seratina al ristorante. E quelli che parlano al cellulare e rompono? e i maleducati?? ah quelli no

    1. Cristian says:

      La maleducazione io la odio soprattutto da parte degli adulti. Trovo insopportabili i continui trilli, i selfie e i “hai visto questo?”, con persone che hanno passato da un pezzo la maggiore età che continuano a passarsi di mano cellulari e a fissare inebetiti i display.
      Trovo altrettanto insopportabili quelli che portano al ristorante i propri figli e poi li lasciano liberi di scorrazzare in mezzo ai tavoli, basta che non debbano essere loro a gestirli e possano chiacchierare tranquillamente.
      Fregandosene assolutamente della tranquillità degli altri clienti del locale.
      Ti dirò: a me che una donna con un bimbo piccolo voglia andare al ristorante non fa né caldo né freddo, può farlo come e quando vuole, purchè si prenda anche la briga di intrattenerlo adeguatamente in modo che non si annoi. Poi,se durante la cena fa qualche capriccio o vuole giocare… pazienza! In fin dei conti è un bambino, non un soprammobile!
      Ricordati una cosa: far crescere i futuri cittadini significa soprattutto insegnare ai nostri figli a stare insieme agli altri ed educarli al rispetto, a capire che la loro libertà cessa quando vanno a limitare quella degli altri.
      Purtroppo buona parte dei genitori del giorno d’oggi non sono in grado di farlo, semplicemente perchè loro per primi queste semplici regole non le hanno mai imparate.

  23. deciaccio says:

    Ma dove vivete? A 71 anni con tre figli sono andato in centinaia di ristoranti ormai,con i figli,,da solo,con amici adulti etc e questa apocalisse descritta in vari commenti non l’ho mai incontrata,in questi termini,al contrario comitive di adulti chiassose,conversazioni ad alta voce,battute del cazzo,per non parlare poi dei cellulari maledetti con cui siamo obbligati ad ascoltare le ultime vicende coniugali di perfetti estranei
    Certo se volete cene silenziose a lume di candela andate nei ristoranti esclusivi con lo chef e il maître dove tre gnocchi li pagate 40 euro

  24. Sara says:

    fate veramente pena, l’unica cosa sensata l’ha detta Fabio, insomma parlate tanto di emancipazione della donna e poi quando fa un figlio se ne deve stare a casa e non può andare al ristorante. in nessun paese civile viene in mente di mettere un cartello del genere, un paese civile non lo fa, sa cosa sono i bambini, sa che far stare bene loro e loro genitori significa avere un futuro migliore. ma gli italiani sono poco tolleranti ai pianti e ai capricci dei bambini ma tolleranti ai cellulari degli adulti e agli schiamazzi, per non parlare dei ristoratori avidi che neanche un piccolo spazio per i carrozzini voglion lasciare. andate ai ristoranti per le famiglie? ma dove sono in italia? l’italia è un paese anti bambino e meno male che è anche il paese della chiesa! fatevi le vostre tristi cene del …

    1. rosita says:

      Ti sei limitata al titolo per caso? Si tratta di buonsenso, non di inciviltà. Vengo e mi spiego: davvero vorresti portare i tuoi figli in un locale dove ovviamente non possono giocare? Quanto passerebbe prima che comincino a lamentarsi, piagnucolare, andare in giro per svagarsi. Davvero vuoi passare la serata a rimproverare, rincorrere e minacciare punizioni? Senza contare che il loro comportamento disturberebbe gli altri clienti che magari non hanno la tua stessa indulgenza che hai tu nei confronti dei tuoi figli.. E sai perché? Perché non sono figli loro.. E di sorbirsi i piagnistei altrui non fa piacete! Fatevene una ragione. Se non sono robot o se non gli piantate davanti uno smartphone (questo si che è salutare!) è questo quello che accadrebbe, perché sono bambini e preferirebbero stare a casa con i nonni o le baby sitter. I posti adatti a loro esistono, basta cercarli. Ne godremmo tutti, voi, noi e loro..

  25. claudio says:

    A quando le chiese senza “parco giochi” annesso? Anche li rompono non poco e ancor di più i genitori che non si smuovono minimamente fingendo di pregare!!!!!!

  26. Arianna says:

    Non credo che il problema stia nel non far entrare i bambini nei locali. Come ha detto l’autrice dell’articolo, c’è luogo e luogo. I bambini, giustamente, da esseri piccoli ed ignoranti quali sono, se si rompono le scatole di un posto che per loro è noioso, cercano divertimento in qualsiasi modo possibile. E’ una cosa normale. Quello che non è normale, è l’incapacità del genitore di scegliere un luogo adatto al divertimento dei figli senza andare a dar noia ad altre persone che stanno nel locale e hanno il loro stesso diritto di consumare un pasto o un caffè in tranquillità. Se non potete lasciarli a casa sapendo di portarli in un posto in cui si annoieranno, portatevi dei giochini elettronici, fogli da disegno, pastelli, un libro…
    Se un genitore non è in grado di far capire all’amore di mamma che ha rotto il c… quando serve, vuol dire che genitore non doveva diventare.
    Secondo me il problema non sta nel divieto, sta in chi ha generato il bisogno di questo divieto. E sappiamo tutti che certi bambini sono più educati di altri perché hanno la fortuna di avere dei genitori forniti di “buon senso” a sufficienza da educarli in modo che sappiano riconoscere i luoghi in cui possono giocare e i luoghi in cui non possono.

  27. Sabrina Ponsi says:

    Per questioni di economicità e di efficacia, riprendendo il ragionamento di Annalisa, sarebbe forse ancora più opportuno sollecitare l’introduzione di indicazioni sulla disponibilità/adeguatezza degli esercizi pubblici ad ospitare per qualche ora in maniera rilassata gruppi di persone che comprendano bambin da 1 a 10 anni circa di età.

  28. Claudia Capponi says:

    che pena. non si arriva alla conclusione che sono proprio gli adulti che girano per locali, incapaci di educare i propri figli a non schiamazzare e pertanto quegli adulti andrebbero sbattuti fuori, chiaramente assieme ai figli a quel punto…no. si sostiene di vietare i locali ai bambini, così certamente avremo una generazione futura di adulti migliori. che pena.

  29. Sonia says:

    Beh allora facciamo anche il divieto per gli anziani o per gli handicappati
    e magari anche il divieto se non sei magro bello giovane e di razza bianca
    Potresti dare fastidio a qualcuno desideroso di stare tranquillo e non essere fastidiato da un vecchio che magari è un po’ sordo e parla ad alta voce.

    Io invece andrei solo in locali dove ci sono bambini. Tra gli adulti che fanno finta di divertirsi e schiamazzano mi annoio tremendamente.

    Ha ragione Stefania, per persone che parlano di bambini in questo modo ci vorrebbero i locali stupidfree. Quasi quasi ne apro uno

  30. Alessandro says:

    Lasciate che i pargoli vengano a me.l’immaginazione dei grandi supera quella dei bambini in quanto all’odio.forse il problema non sono i bambini.

  31. Mariangela says:

    In effetti leggendo articolo e commenti mi chiedo anche io: ma che figli avete?
    I bambini si comportano così come vengono abituati. Viaggio molto all’estero con la mia bambina, ha due anni e sinceramente non credo che abbia mai dato fastidio in un locale a qualcuno. In Irlanda e in America non si trovano locali senza luoghi per cambiare i bambini e senza sedioloni. Mai mi è capitato di entrare i posti con parchi giochi di gommapiuma per piccoli diavoli. Vado in pub, ristoranti, e altri locali. La mia bambina sta in braccio a me o nel sediolone, Porto un gioco piccolo per distrarla e quando arriva il cibo, mangia qualcosa anche lei.
    Non strepita, non urla, non piange. Forse perché io non ho l’aria da mamma stressata ed esausta. Preciso che non ho baby sitter o cameriere, né aiuti i casa, e sono una mamma lavoratrice.

    1. rosita says:

      Ho vissuto in UK per tre anni e ho fatto la nanny. È vero i bambini inglesi sono buonissimi, giocano (non con i tablet), mangiano e i genitori riescono a gestirli senza stress (in molti pub ci sono anche dei giocattoli con cui i bambini si possono divertire) . Nascono così? O li educano a stare buoni? No, semplicemente li riempivano di attenzioni e tenevano a intrattenerli più di quanto tenessero alle loro chiacchiere. Io dico una cosa, se non Si è disposti a intrattenere i propri figli quando si esce a cena in modo da tenerli buoni, e si preferisce dedicarsi alla conversazione succede che i bambini si annoiano e li sono guai. Ora, se vuoi chiacchierare lascia i figli a casa, non credo sia sto gran dramma. Mi è capitato di uscire a fare aperitivi con coppie con figli, sai com’è finita? Con me che intrattenevo le figlie loro.. Non mi è dispiaciuto, ma avrei anche voluto sostenere una conversazione fra adulti… La volta dopo mi sono rifiutata di uscire con loro. Sarò cattiva ma finché non ho figli miei voglio passare serate dove non devo fingere di essere la principessa Sofia. :p

    2. Ezio says:

      Yep … le mamme rovinabimbi sono quasi tutte italiane. Pochi gli esempi come i tuoi. Complimenti … vuol dire che hai seguito la formula semplicissima … educare dal primo giorno di nascita.

  32. elena says:

    totalmente d’accordo coi locali childrenfree. e mamma di due bambini. consapevole fino al midollo che il problema vero non sono i coetanei dei miei nani, ma i loro genitori che non li hanno abituati (una volta si diceva “educati”, ma è una parola che oggigiorno i più devono andare a cercare sul dizionario per conoscerne il significato) al rispetto degli altri e ad avere comportamenti adeguati. i miei bambini sono perfetti? no. assolutamente no. a volte mi fan persino rizzare i capelli. ma se capita che andiamo a mangiare in un locale, sanno che: 1- non ci si alza da tavola a meno che non si debba andare in bagno; 2- se per qualsiasi altro motivo si alzano (senza chiedere il permesso) il loro pasto finisce lì; 3- che si parla con tono di voce basso; 4- che NON si gioca col cibo. MAI avuto problemi, guarda un po’. chiamatemi la dittatrice, non me ne po’ fregà de meno. sta di fatto che non ho mai, mai dovuto andarmene da un locale, né precipitarmi a recuperare il bambino prima che lui/lei e/o la cameriera si facessero male, né scusarmi con gli altri avventori o con i ristoratori per il disturbo arrecato.
    e ripeto, ho dei bambini che sono come tutti gli altri: si annoiano, a volte non piace quello che trovano nel piatto, a volte alzano la voce o fan cadere le posate.
    ma forse, al contrario di tanti altri genitori, grazie all’educazione ricevuta dai miei, sto riuscendo a far sì che i miei bambini possano stare nella società e comportarsi in maniera civile.

    1. oldhen says:

      perfettamente d’accordo! ho avuto anche io bambini miei e anche in affido , quindi con educazione diversa dai miei ma mai avuto problemi nei locali, sapevano cosa potevano fare e cosa no, c’erano altri momenti e luoghi dove dare il meglio di sè 😀

  33. Nibbio says:

    Avete presente il caldo che ha fatto l’estate scorsa? Località di mare toscana, un giorno prossimo a ferragosto, ora di cena, ristorante fighetto (o preteso tale), pieno all’interno e meno all’esterno proprio per causa del caldo insopportabile. Tuttadantratto ti arriva una bella famigliola composta da mammina-papino-bebè nel passeggino con annessi genitori di mammina. Le due femmine-alfa hanno praticamente preteso quasi subito che venisse spenta l’aria condizionata, per paura che al gentil fantolino potesse venire una bella pleurite bubbonica, alla faccia degli altri avventori e del personale di servizio… dopo il primo momento di generale sgomento è scoppiata la sacrosanta rivolta, che rischiava di degenerare in un vero e proprio conflitto fisico con le due chiocce deficienti, mentre i loro maschi-beta (ebeti più che altro) tentavano un’ormai impossibile mediazione. Totalino: fate voi. Questo per dire quanto la presenza di un tappo malefico sia foriera di morte et ruina anche solo indirettamente…

  34. Ileana says:

    Premetto che sono una mamma che non ha mai lasciato a casa la sua bimba per andare al ristorante , però c’è stato un periodo che quando aveva tre anni mio marito mi disse: non andiamo più a mangiare fuori , non ha senso stressarci , correrle dietro e farla star seduta se non vuole ….. Aveva perfettamente ragione. Poi portando giochini , fogli da colorare e pc per bimbi c’è la siamo cavata alla grande …… Se trovavo una scritta sulla porta che i bimbi non sono desiderati in quel locale forse ci sarei rimasta male nel mio cuore di mamma ma lo avrei capito benissimo…….. Ci sono posti in cui come alle Maldive per esempio dove la gente deve poter stare in pace sopratutto se di figli non ne ha . Ileana

      1. Nju says:

        Evviva cani e bambini nei ristoranti evviva le frontiere senza barriere perché il vivere civile apre le possibilità di condivisione e non è con il ghetto e con la segregazione che farete del vostro mondo un mondo migliore.

  35. simone says:

    scusate, io sono all’ antica. A tavola si mangia, e non si gioca. Tutto nasce da qui. Se un bambino, per mille problemi, non mangia, è bene che se ne stia a casa sua con i genitori. Vedere bambini con l’ Ipad, o l’ Iphone, o con i libri di figure da colorare in tavola, fa ridere, e basta. Ognuno faccia come crede, ma se si deve dispiegare un baule di balocchi per far sedee a tavola un bambino, secondo me, si torna al caso presecedente. Si resta a casa proria. E basta. Finchè il bambino non sa stare in pubblico, si resta a casa. Non a caso si parla di fare sacrifici, quando si mette al mondo un bambino. perchè poi si perde qualche anno di vita per educarlo. Sempre che se ne comprenda l’ importanza. E sempre che se ne abbia la voglia.

  36. Euphoria Art says:

    Ora, appurato che i bambini sono delle bestie di satana ma li rispetto comunque, non vedo perchè tutto sto scalpore. Leggo di gente scandalizzata, qualcuno lancia l’acqua santa e minaccia di far chiudere sti posti.
    Genitori repressi, calmate le vostre tits.
    I locali childfree sono la cosa più bella dell’universo. Perchè quando un genitore fallisce nell’educazione del frutto dei suoi lombi non vedo perchè, insieme a lui, deve rimetterci chi vuole solo rilassarsi in pace in un locale.
    Se non sai fare il genitore, per cortesia, usa il preservativo. La pillola, la foto di tua suocera. Tutto. Ma non mettere al mondo esseri viventi che TU non hai la pazienza e la voglia di educare.
    Io sarò pure stronza, ma voi, che crescete i nuovi cittadini dell’universo così male da provocare la nascita di questi posti, magari lo siete anche di più.
    Ciaone.

  37. Marco says:

    Credo che generalizzare sia sempre sbagliato. Dare per scontato che tutti i bambini siano molesti in un ristorante, lo trovo una generalizzazione.
    Di sicuro sono tanti ad esserlo. Troppi. Ma soprattutto sono troppi i genitori che non capiscono che fino a che i bambini non hanno una età ed una educazione idonea, è meglio non andare al ristorante. Ma la maleducazione delle masse assilla ogni momento della nostra vita. Se poi si mettono dei limiti ai comportamenti molesti, si finisce per essere criticati.
    Credo che questi limiti siano dovuti, e chi non riesce a capire che questa è l’ultima spiaggia, e dice che si dovrebbe essere più compresivi, sono complici e a loro volta causa di questa maleducazione.

  38. Ezio says:

    Possessori di cani e irresponsabili genitori stanno rovinando la società. Il fenomeno esiste ESCLUSIVAMENTE in Italia. Ohibò …

  39. Andrea says:

    Mi fa sorridere il fiume di parole vomitato giù così di getto, senza alcun filtro ed il chiaro compiacimento con cui è stato scritto … non avere spazio dentro di se per alcun dubbio, in uno sfogo al limite della frustrazione, da una immagine di te così poco elegante … e dire che ti eri candidata ad esempio di eleganza … fatta salva la mia grande gioia nel vivere i miei momenti lontano dai miei figli e da quelli degli altri, preferisco mille volte il caos dei molesti gnomi al tuo schizzofrenico disgusto!

  40. Fiorella says:

    non ho letto tutti i commenti..ma dico solo che ho 68 anni e io un ristorante l’ho visto la prima volta a 8 anni per festeggiare la promozione della terza elementare..e le mie figlie fino a 5 anni non venivano fuori con noi e se non in occasioni davvero speciali tipo un viaggio dove non era possibile asciarle da sole.Se non potevo avere una baby sitter..stavo a casa io.. Penso che tutti hanno il diritto di avere una cena in pace. Se davvero ci sono bambini educati ben vengano..e tanto di cappello ai loro genitori..alla fine con uno forse è piu facile..ma con tre come ne avevo io..non sempre è possibile.

    1. marco says:

      infatti, tutti quelli che odiano i bambini mettiamoli in un posto.. voglio vedere quando diventereanno vecchi, chi badera a loro. Spero moriate di fame perche nessuno vi viene a fare la spesa. Coglioni.

  41. Adriana Ifrim says:

    Che articolo stupido! E ci sono genitori che concordano! Ma come si fa a stancarsi di essere chiamata “mamma”? Ma sei di fuori! Bisogna essere malati nel cervello a scrivere queste cose! Potrei capire quelli che non hanno figli ma le madri no! A me fatte penna, perché siete malate!

    1. Fabio says:

      Secondo me non stai bene tu, Se sei così entusiasta di farti chiamare mamma urlando è bene che ti stai a casa tua senza rompere le palle a chi invece esce per andarsi a mangiare un boccone in santa pace! ci sono centinaia e migliaia di locali dove accettano i bambini, in quelli dove non sono accettati mi pare giusto che ci possa andare chi non vuole averli tra i coglioni

    2. Claudia says:

      Te forse sei malata a non aver voglia di un po’di sana pace! Io ho 2 gemelli che amo più della mia vita, ma quando esco con e amiche non voglio sentire vocine x almeno due ore!!!

    3. Mirko says:

      Davvero esistono luoghi del genere?
      Bene, se ne sentiva decisamente il bisogno di stare in tranquillità e al riparo dalle bestioline di Satana urlanti.
      Per colpa di questi genitori e mamme che lo devono essere a tutti i costi, per una pura questione di egoismo sono costretto a sentire rumori e casini di ogni genere, ogni giorno.
      Bambini che urlano tutto il giorno, sia dentro che fuori casa….e io che sto anche affrontando un lutto in questo momento e non ho minimamente intenzione di sentire questi mostri urlanti.
      I genitori a tutti costi sono tra le peggiore specie di “esseri umani” insieme ai loro piccoli marmocchi urlanti

  42. Anna says:

    Ci vorrebbe una più generalizzata selezione all’ingresso per i cafoni, i rumorosi, i portatori di cellulari squillanti, i padroni di cani abbaianti… Mia figlia viene al ristorante da quando ha tre anni e non ha mai rotto le palle a nessuno.

    1. Mirella says:

      Assolutamente d’accordo… peccato che nel 90% dei casi ad abbaiare non sia il cane, ma il bambino di turno.
      Sa quante volte ho visto, nei ristoranti, cani che non si vedevano nè si sentivano mentre c’erano bambini che perforavano i timpani con i loro berci?

  43. luca says:

    Brava, giusto…. abbiamo licenziato il trasporto dei nostri figli nei locali solo per puro egoismo. I nostri nonni non potevano andare nei ristoranti e anche i nostri genitori , se non sporadicamente, quindi non esisteva il “connubio” pargolo e adulto in una serata di relax gastronomico. Adesso che la casa è diventata solo un dormitorio è normale che i piccoli mostri dobbiamo tirarli dietro anche nelle…s.p.a.!!! Quindi solo egoismo e maleducazione, e bada Valentina che chi non la pensa come noi è ipocrita ed è costretto/a a criticare.
    p.s. Adesso il nostro egoismo ci impone di portarci anche i cani, dato che chi non può avere figli o chi già ce l’ha deve evidenziare la propria “natura”.

    1. Valentina says:

      Lo sono stata e ho due figli. Semplicemente preferirei sapere se il luogo dove sto andando è adatto a portarci dei bambini o meno, visto che hanno delle esigenze particolari. Vanno curati, bisogna dar loro retta, e se voglio essere certa di passare una cena tranquilla non capisco cosa ci sia di strano nello scegliere un locale che non prevede la presenza di bambini. Detto tra noi sono il genere di persona che quando non ha con sé i propri bimbi, tende a dare un occhio a quelli degli altri perché non si facciano male. Sono stata un bambina educatissima che veniva portata senza problemi nei ristoranti. Detto questo non vedo dove sia il problema: se io o altre persone abbiamo voglia dì passare un serata senza bambini attorno, che male c’è nello scegliere un luogo adatto solo agli adulti?

    2. Cinzia says:

      Ricordo che da bambina passavano on mese al mare alla Pensione Riviera: mi era assolutamente vietato alzarmi dal tavolo, alzare la voce e finito di mangiare piegato il tovaglioli, salutavo le persone vicine e uscivo. Sono cresciuta tranquillamente e non ho traumi infantili.

  44. patrick says:

    Leggendo i commenti, mi viene da pensare che molti genitori si considerino differenti dai figli.
    In realta’ se il figlio e’ un discolo, e’ perche’ i genitori non hanno saputo educarlo, da piccolo se al ristorante mi alzavo senza autorizzazione prendevo le sberle, o le punizioni erano tutte per me. Pertanto, per quanto i figli possano essere stressanti, se il pargolo nel locale fa’ casino bisognerebbe sbattere fuori i genitori per primi.

    1. Marco says:

      Patrick… Grazie, dopo aver letto l’articolo stavo per scrivere la stessa cosa. Da genitore, leggere di diritto di odiare i bambini è brutto brutto, si può esprimere lo stesso concetto in altri termini. Tipo: genitori, ricominciate a fare i genitori… E se proprio non ne avete voglia fate altro, possibilmente prima di diventarlo. C’era un’ altro tizio che vietava ad altre persone di entrare nei locali pubblici… Mi ricordo che quelle persone erano di religione ebraica…
      Brutto come messaggio, no?!?

  45. siliana says:

    Chissà se sei stata una bambina?!sicuramente si e sicuramente educata malissimo …..peccato per te …..sei stata sfortunata !!!!

    1. Mirella says:

      Situazione vissuta personalmente: classico bambino sfrantumaballe, pazienza mia ormai svanita, finisco per sbottare e richiamare la madre al dovere di impedire al figlio di rompere i maroni.
      Rapido scambio di botta-risposta:
      “Ma non lo vede che è un bambino?”
      “E chi se ne frega, l’ha fatto lei ed è un problema suo, io non ho nessun dovere di sopportarlo!”
      “Se le da’ fastidio se ne vada!”
      “Finché sarò in un paese civile mi aspetterò che siano i disturbatori ad andarsene, anche se sono bambini!”
      “Ma anche lei è stata bambina!!!”
      “Sarò anche cadavere, se è per questo, ma di certo non me ne tengo uno in casa!”

  46. Fernando says:

    Da padre di due gemelli di 16 mesi dico che in molti locali è difficile muoversi con il passeggino gemellare.
    I locali childfree non mi dispiacciono e rispetto chi non vuole ragazzini schiamazzanti intorno.
    E concordo con chi dice che è solo una questione di educazione e di valutazione se il proprio pargolo sia o meno in grado di stare in un ristorante.
    Daltronde sono chialdfree anche i locali vietati ai minori sdi 18 anni! 🙂

  47. Manu says:

    Premetto che non ho nulla contro i locali child free e ognuno e’ libero di scegliere il locale che trova più appropriato.
    Ma il disprezzo usato nel paragonare i bambini e descrivere i loro comportamenti mi fa solo compatire i tuoi di bambini che poveri hanno una mamma triste e frustrata (meglio sarebbe se l’articolo fosse stato scritto da una non mamma). Ma poi dico io, da una che si definisce Sex Blogger, autrice di racconti erotici, tester di Sex Toys, sinceramente non mi aspetto di avere consigli su ristoranti e bambini: ma e’ vero che purtroppo pur di far ciccia siamo tutti opinionisti…

    1. Ale says:

      eggià, perchè parlare di sesso, scrivere racconti erotici e testare sex toys implica automaticamente basso quoziente intellettuale, incapacità di giudizio e assenza di opinioni, specialmente se si tratta di opinioni su temi come quello di questo post…eh?
      …a proposito di cose sensate…
      Complimenti. Davvero.

  48. Manu says:

    Ma non sei una Sex Blogger, autrice di racconti erotici, tester di Sex Toys…ma parlaci di dildos che magari dici cose piu sensate…magari

  49. Bris says:

    La verità non mi sono mai posta il problema. Ho portato a mio figlio in ristorante da piccolissimo a pranzo, cena, aperitivi… mentre lui dormiva io mangiavo con mio marito, se si svegliava perché aveva fame allattava pure in ristorante e ovunque. Non ho mai visto nessuno guardarmi male o rimproverarmi… Usciamo a mangiare con lui anche adesso che ha 4 anni, faccio viaggi lunghi di 12 ore da quando aveva 6 mesi e non ha mai pianto o fatto scene. Il segreto ? Ascoltare lui, trattarlo con rispetto, empatia e amore.

      1. lore says:

        Ho 4 figli (l’ultimo ha pochi mesi), con i primi tre siamo andati ovunque. Hanno visitato parchi, mostre, musei, città d’arte. Andiamo al cinema e a teatro (ovviamente li porto a vedere spettacoli adatti a loro): ovunque mi hanno fatto i complimenti perchè erano molto più educati di molti adulti. L’importante è ascoltarli, spiegargli le situazioni in cui si trovano e coinvolgerli. I bambini capiscono molto di più di quanto molti adulti credano, il fatto è che per la maggior parte delle volte sono gli adulti che non riescono a trasmettere nulla. I bambini sono la società di domani: che qualcuno si permetta di odiarli in un occidente che sta morendo per estinzione non è affatto confortante.

  50. Milos says:

    Leggendo molti commenti che concordano con l’ articolo mi sono venute quasi le lacrime agli occhi… di gioia pero’ perche’ ho capito di non essere il solo ristoratore a non sopportare i bambini al ristorante… ma veramente se voi siete in giro per una grande capitale europea in centro e vedete un ristorantino piccolo apparecchiato per bene a lume di candela entrate con i vostri bambini? vi sembra il posto adatto?…………………… io i bambini li amo e se li porto fuori li porto dove possono stare bene anche loro…………meglio seguire i consigli di Valentina Maran prima di scegliere un locale………………….ed un ultima cosa comprateli piu piccoli sti cazzo di passeggini 🙂

    1. CloseTheDoor says:

      Si chiama marketing arredare e illuminare il locale in modo da far capire che è per coppie e non per famiglie. Si chiama marketing separare le aree del locale in modo da avere una stanza per coppie e una per famiglie. Si chiama marketing trovare una stanza e riempirla di giochi in modo che i bambini abbiano uno spazio per divertirsi. Si chiama marketing chiedere cortesemente a un genitore deficiente di andarsene se il bambino si comporta come Attila. Se trattate un bambino peggio di un cane non facendolo entrare in quanto bambino, state pur sicuro che in quel locale non entrerò mai più e farò di tutto per scoraggiare eventuali nuovi clienti senza figli – perché non avete il coraggio di dire che anche il disabile che mangia con la bava alla bocca vi fa schifo “ma poverino è fatto così e non lo ha scelto” Nemmeno un bambino ha scelto di nascere, embè? Non è razzismo pretendere l’educazione, ma sono sicura che con un omaccione grande e grosso che vi fuma quando c’è divieto , diventate piccoli piccoli e non osate dire niente.

    2. Lorenzo says:

      Infatti, però mi permetta… perché odiare i bambini quando si può odiare i loro genitori? I bambini sono soggetti passivi delle situazioni di cui parla, certo non o scelgono loro di andare a fare l’aperitivo o a cena fuori…. Io, userei altri toni e imposterei la discussione sul fatto che molti neo-genitori sembrano aver fatto un figlio tanto per fare qualcosa di diverso dalle solite cose che facevano di solito, vedi aperitivi figherrimi e cene tres chic…. fatto bimbo? cazzi tuoi…. bello? adorabile, ma ciucciatelo te… Io i bambini li adoro, è per questo che non vorrei mai vederne uno dentro un ristorantino piccolo apparecchiato per bene a lume di candela, ed è per questo che io, i miei tre figli non ce li ho mai portati…..

  51. Fazz says:

    Che spettacolo, si lotta sempre più per i locali in cui possano entrare anche i cani, e si spera in locali dove i bambini non possono entrare. Che societá civile che siamo diventati!!! sempre più sbigottito a sentire certe cagate!!

    1. Pippo says:

      Io non ho nè cani nè figli, ma mi è capitato più spesso di essere disturbato da grida e schiamazzi di bimbi piuttosto che di cani. Comunque la questione non è questa.. io concordo con l’autrice. I Locali Childfree hanno senso. Non significa che tutti lo debbano essere, ma come si può scegliere il menù, o la locaition, talvolta si può desiderare un po’ di pace. Se volessi dichiararmi alla mia futura moglie probabilmente desidererei farlo in un ristorantino intimo, magari con musica leggera in sottofondo.. non sulla cavalvata delle valchirie di un bimbo urlante 🙂

  52. serena says:

    Davvero sono stupida da tutto questo clamore ipocrita. Aspetto un bambino e sono zia di quattro nipotini, oltre che amica di coppie con figli, che frequento regolarmente. Partendo dal presupposto che di sicuro ci sono genitori in grado di educare i propri figli a non essere molesti per gli avventori, la realtà é che la maggior parte dei bambini nei locali pubblici non sa comportarsi, a causa della incapacità dei propri genitori ad insegnarglielo. La verità, lo dico a quei genitori scandalizzati che gridano al nazismo, é che se -come dite- i vostri figli sono educati, il vostro negare che la maggior parte degli altri non lo sia mette a dura prova il nostro credervi. La maggior parte dei locali pubblici accetta i bambini senza alcun problema e non é assolutamente vero che solo in Italia esistono i ristoranti senza bambini. In Austria, ad esempio, non solo ne esistono molti ma molti altri aprono ai bambini solo in alcuni orari (19.00-20.30). Perché il problema che moltissimi dei genitori di oggi non solo non ha voglia di usare il proprio tempo libero per educare i figli, ma ha anche l’arroganza di sentirsi migliore degli altri perché ne ha. Ho visto bambini urlanti e schiamazzanti a conferenze, cinema, spa, romantici locali serali. Il mio ultimo capodanno, fanno in in resort super chic con mio marito, dopo una lunga ricerca di un posto nella natura, lontano dal casino e dai trenini e utile a rilassarsi qualche ora dopo un periodo molto stressante, é stato devastato da orde di bambini che hanno corso urlanti per tutta la struttura, con genitori ben felici di non aver rinunciato al loro tempo per educarli, né ad un posto esclusivo per passare il loro capodanno. Ci siamo lamentati con l’albergatore, naturalmente, perché non si può sottoporre i propri clienti ad una bolgia del genere. La serata é finita in camera alle undici, con un mal di testa ed una rabbia incredibile per aver subito una violenza del genere. Quando avrò, tra pochi mesi, il mio bambino di sicuro sceglierò i locali adatti alla sua presenza, ed eviterò di violentare gli altri per il mio egoismo.

    1. CloseTheDoor says:

      Ma dove abiti? I resort chic dove sono andata io col cavolo che avrebbero lasciato i bambini scorrazzare urlanti per la struttura, i primi che ci hanno provato sono stati adeguatamente ripresi, e quando il padre deficiente ha provato a dire che sono bambini, è stato adeguatamente zittito. Mi sa che dovete cambiare resort.

  53. Giuseppe says:

    Sorrido quando leggo l’indignazione di qualche genitore che..per paura di essere etichettato indegno..quasi si strozza coi suoi paroloni da benpensante. La verità?..è che quasi certamente questi signori appartengono alla categoria genitori-amici..cioè quelli che vedono nei propri figli compagni di gioco abcui tutto debba essere permesso..a scapito del prossimo. Io ho due figli..ed ora hanno oltre venti anni ma vi posso garantire che fino ai loro primi dieci anni..io ero il padre e loro i figli. E le poche volte che andavamo ad un ristorante..proprio per il rispetto verso la serenità del prossimo..mi bastava uno sguardo per riportarli all’ordine. Il problema..se si è arrivati a questo punto..non è di chi vede nei nostri figli..gnomi maleducati e rumorosi..ma dei genitori moderni che hanno dimenticato..dall’alto della loro arroganza e presunzione..il termine EDUCATORE..rendendo loro..i figli..gnomi maleducati e rumoroso agli occhi degli altri.

    1. Dani says:

      Assolutamente d’accordo
      Lavoro a scuola ed ho tre bimbi
      Per i primi 2 posso dire che sanno come comportarsi in un ristorante
      Come in un qualsiasi altro luogo,es sala d’attesa del pediatra,io faccio la visita al piccolo e loro fuori aspettano leggendo…
      Per l’ultimo ancora non garantisco (ha 8 mesi)
      Ah io ho 35 anni e sono cresciuta con la stessa educazione che oggi voglio trasmettere ai miei bimbi

  54. sarah says:

    ahahhhahahah… ma per favore, davvero siete ridicoli! guarda caso i figli dei commentatori sono tutti straeducati, evidentemente tutta la marea di bambini malenducati, che urlano, piangono,corrono, si spintonano nei locali è figlia di tutto il resto dei genitori che non si trova a passare da questo blog. Ho due figli, di 5 e 3 anni, ho cercato di educarli (e sto cercando di farlo ancora naturalmente) ma so che portali in locali seriosi per loro è una tortura e non sono così egoista da sottoporgli ore di noia terribile a cui non posson ribellarsi, visto che se urlano, piangono o corrono li metto in punizione, e quindi loro non lo fanno. Semplicemente se non ho vogli di rinunciare per una manciata di anni ai locali chiccosi e per adulti, li lasci a casa con la baby sitter o la nonna, o semplicemente li porto a mangiare in posti adatti a loro, in cui si divertono e in cui non danno fastidio agli altri. Certo, quando lascio i miei figli a casa per godermi quella serata da adulti e poi mi ritrovo nelle grida e nelle scorrazzate dei bambini degli altri, la cosa mi crea giusto un attimo di nervosimo. Quanta ipocrisia, davvero. A tonnellate. Cari genitori voglio dirvi una cosa, non siete speciali, non siete migliori di chi figli non ne ha (perchè non può o non vuole averne, o semplicemente non ancora). Avete gli stessi diritti degli altri e dovete rispettare gli altri esattamente come gli altri devono rispettare voi. Se il vostro bambino piange e non siete capaci di farlo smettere, uscite fuori e ve lo coccolate, perchè il vostro vicino di tavolo non ha nessun dover di ascoltare il vostro fallimento genitoriale, nè di essere comprensivo visto che voi non lo siete con lui. Scendete dal piedistallo una volta per tutte.

    1. Jenny says:

      Grazie al cielo esistono genitori come te che si rendono conto che la vita del resto della popolazione non deve girare intorno alla vita di tuo figlio. Sono una cameriera, si, in uno di quei locali carini dove non ci sono giocattoli sparsi in giro, dove le tovaglie sono di cotone, bianco. Lavoro con vassoi, piatti bollenti e bottiglie di vino. Giro con il cavatappi con coltello nella traversa…
      Per lavoro devo essere vestita con camicia bianca e gonna.
      Sono una di quelle donne che voi non vedete, che non riconoscereste per strada, ma io mi ricordo di voi, mi ricordo della coppia che è restata ore e ore a toccarsi la punta delle dita, ricordo la serata di amici che non si vedevano da tempo e hanno esagerato un po con il vino, ricordo le 5 donne che volevano incontrarsi solo per chiacchierare e mangiare bene. Ma, perché un ma c’è, ricordo sopratutto la coppia con passeggino che hanno reso impossibile camminare tra i tavoli con i piatti, ricordo le gentili signore con 3 bambini che gli hanno dato i pennarelli per colorare, si sulla bella tovaglia bianca. Ricordo il tavolo di amici che hanno lasciato i loro 2 bambini allo stato brado e mi hanno fatto rompere 2 piatti con linguine all’astice. Ricordo il bambino che si è aggrappato alla tovaglia, sempre una di quelle belle bianche che a voi piacciono tanto e che io stiro sul tavolo prima che il locale apra, e che ha tirato giù battaglia, piatti, bicchieri, posate e chi più ne ha più ne metta, rischiando di farsi danni seri.
      E se volete continuo, il bambino che ha deciso di estirpare il ficus dal vaso, quello che si è messo a correre tra i tavoli cantando a squarciagola, quello che ha deciso di mettersi disteso davanti la porta della cucina.
      E mi ricordo le faccie di quei bravi genitori di questi stupendi parcoli, facce che dicevano “e ma sono piccoli”, “che vuoi farci?”, “io ho diritto a stare qui!!!”.
      Facce che immancabilmente diventavano di pietra e arrabbiate quando in conto si ritrovano anche il prezzo della tintoria per le belle tovaglie bianche, facce che si congelato quando faccio cortesemente notare che non riesco a passare con il passeggino aperto, facce che mi guardano male quando cerco di spiegare che la dolce coppietta che si accarezza le dita non gradisce che il loro pargolo stia a guardarli con il mento appoggiato al loro tavolo e facendo domande.
      Ricordo questi genitori perché, più i loro pargoli sono fastidiosi, rumorosi, maleducati più lo sono loro. Più pretendono, richiedono e si arrabbiano. E la nostra bella clientela, quella carina, dolce, che lascia la mancia pur non avendo fatto richieste strane o creato problemi, non torna più. E il motivo è semplice, volevano un po di pace ma è stato impossibile trovarla grazie ai vostri pargoli ineducati e a quei genitori che pensano di avere solo diritti e mai doveri.

    2. Nadia says:

      Brava Sarah, io non ho figli e la gente mi guarda come un mostro, prima ci rimanevo male, ora mene frego e se fanno battute o parlano troppo mando a fa:::lo senza problemi

    3. Deedee says:

      Fallimento genitoriale perché un bambino piange?? Ma di cosa stiamo parlando?? Premettendo che io sia pro childfree , in quanto mamma di una neonata di 4 mesi sono stufa di aver “paura” che la gente mi guardi male se mia figlia piange, ben venga che ci siano locali apposta. Ma da lì, a odiare e inveire contro i bambini mi sembra estremamente egoista ed esagerato! Siete troppo impegnati a passare una serata ” in santa pace” con lo smartphone e pretendete che le persone si chiudano in casa e nn insegnano ai figli come si sta al mondo?? Ma cosa stiamo dicendo???

  55. Giusi says:

    Illuminatissima Valentina, secondo il suo ragionamento, abbiamo allora anche il sacrosanto diritto di odiare i ROM e qualsiasi altra “cosa” che ci arrechi fastidio, senza essere considerati razzisti!

  56. Emanuela says:

    Non commenti quasi mai niente ma fatemelo dire, ODIARE non è un diritto di nessuno, che siano animali, persone e tanto più persone indifese… Non è colpa dei bambini ma dei genitori che li portano nei luoghi sbagliati ma di gente stupida è pieno e tante volte nei locali è pieno dj adulti ben più molesti dei bambini! Ma aldilà delle ragioni trovo davvero misero per una giornalista trovate nel l’odio per i bimbi un diritto!

  57. Elena says:

    faccio la maestra da 10 anni e ho ripreso a studiare per poter cambiare lavoro ! anche a costo di rinunciare al posto fisso. della serie Non ne posso + !!

  58. Luca says:

    Certi adulti, che fanno certi commenti, sarebbe stato meglio che fossero morti da piccoli, prima di rovinarsi crescendo… Avremmo oggi, forse, un mondo più a misura di bambino, e quindi, di adulti felici, più impegnati a dare un buon esempio e ad essere guide vicino a piccoli ancora in crescita e indifesi contro un mondo che odia l’infanzia, piuttosto che impegnati a scrivere idiozie.

  59. non serve il nome says:

    odiare i bambini… nn ho parole.
    liberissimi di farlo ma lasciatemi dire pero dire che siete davvero dei poveri miserabili.
    l articolo che ho letto è stracolmo di luoghi comuni, non tutti i bambini sono dei nani scorazzanti
    vergognatevi che è ora, la cosa bella è che anche voi siete stati bambini… ma forse ora siete molto peggio.

    1. PAUL says:

      Anch’io sono stato un bambino come tutte le persone. I miei genitori sono stati i miei primi maestri come lo devono essere tutti coloro che decidono di diventare genitori. Quando ci si metteva a tavola per mangiare si stava a sedere aspettando che tutti i commensali avessero finito e questo per insegnarci il rispetto verso tutti gli altri ospiti a tavola, e questo si rifletteva quando si usciva per andare in trattoria. Oltretutto nei locali dobbiamo rispettare la tranquillità degli altri clienti. Perciò ricordiamoci sempre che se i bambini disturbano è solo perchè i loro genitori sono maleducati ed a certa gente dovrebbe essere vietato di diventare genitori se non sono in grado di essere dei maestri per i loro figli.

  60. Manveru says:

    Voi che difendete questa iniziativa probabilmente siete gli stessi che si indignano se qualcuno si lamenta degli zingari che rubano o degli immigrati che stuprano. Vi scandalizzate davanti ad ogni minima “discriminazione” verso i più “deboli” e poi ve la prendete con le creature più indifese che esistano: i bambini.
    Tanto per precisare, non è costituzionale vietare l’ingresso ad una categoria di persone in un locale pubblico (a meno che questo non sia una discoteca o un locale a luci rosse) quindi gioite poco.

    PS: se non riuscite a provare un minimo di allegria nel vedere il sorriso di un bambino (ovvero il futuro della società che un domani vi pagherà la pensione) che scorrazza allegramente, vuol dire che avete davvero il cuore rinsecchito. E mi dispiace tanto per voi.

    1. Silvia says:

      Beh, un sorriso mi piace, e non ho nulla contro i bambini. Però se voglio godermi una serata in santa pace, permetti che urla schiamazzi e frignate varie mi danno fastidio. Ancora più mi danno fastidio i genitori che si credono sia tutto dovuto in quanto appunto “genitori “e mentre tu neanche riesci a parlare col tuo commensale, loro continuano imperterriti a gustarsi la loro cena, mentre i loro simpatici pargoli frantumano le scatole a tutto il locale. Credimi, che in futuro possano pagarmi la pensione, non può fregarmene di meno, visto che ho la mia integrativa. Ma rivendico il diritto di starmene in pace nel mio tempo libero. Quindi evviva i locali childfree

  61. Uguccione says:

    Spero che in un futuro non troppo lontano creino anche le strade ROM-free perchè sti zingari disturbano sempre i passanti, chiedono l’elemosina (poi fanno le chiamate con l’ultimo modello dell’iPhone) (:

  62. Mara says:

    Come sempre ci vuole buonsenso: NON si può limitare la libertà di nessuno (proprio nessuno) sta all’intelligenza dei genitori capire se è il caso o meno di frequentare certi posti. E se non lo è? Ti organizzi per un futuro, lasci i tuoi amati pargoli a qualcuno e ti godi la tua serata di pace (se è quello che vuoi)….ci si fa troppe paturnie, bisogna essere più tolleranti verso gli altri e non è buonismo è l’unico modo per crescere come persone, come società e come nazione

  63. CloseTheDoor says:

    Un mio amico è gay ed è titolare di una locanda, ha scoperto che su Booking.com c’è scritto che nella sua locanda i bambini e i cani non possono soggiornare. Su FB ha scritto che avrebbe voluto aggiungere che sono esclusi anche i froci, gli ebrei, gli zingari e che il colore della pelle va comunicato una settimana prima del soggiorno.

  64. PimpMyTrip says:

    Addirittura odiare? io non ho figli ma fortunatamente non mi sento una che odia i bambini… anche io credo che l’odio non se lo meriti nessuno, ne i bambini, ne gli animali, ne le persone diverse da noi. Post scritto un po’ per fare rumore più che altro 😉

  65. Rossella says:

    Dio che strazio tutti questi ipocriti. I bambini sono fastidiosi e nei secoli passati venivano giustamente lasciati a casa. Io I miei li portavo abbastanza dappertutto, anche al ristorante, con la tacita intesa che loro sarebbero stati buoni e io sarei stata a tavola giusto il tempo per mangiare. Le mamme che portano i bambini frignanti al bar per gli aperitivi e stanno a tavola ore a gustarsi.il dopocena mentre i loro.pargoli frantumato le balle a tutti sono da prendere a calci.

  66. puah ah ah says:

    MA SI MA SI tanto una come te non può che estinguersi… e tiggggiuro cara che me ne farò una ragione ..per ora mangia tranquilla nei ristorantini cool della tua bella città..ciao cara buona estinzione

  67. Tania says:

    A chi si scandalizza per i locali childfree rispondo che un proprietario ha tutto il diritto di non accettare bambini nel proprio esercizio.
    Così come tanti non accettano i cani.
    Se avessi un hotel o una qualsiasi struttura ricettiva col cavolo che accetterei pargoli : che i genitori li portino altrove.
    C’è anche una grossa parte di umanità che non ha voglia di ascoltare i piagnistei, i capricci, le cavalcate di questi piccoli selvaggi lasciati allo stato brado e che hanno genitori senza il minimo polso e che non sanno imporre un’autorità educativa.

  68. Tiziana says:

    ci sto, a patto che si possano vedere locali vietati ai rom (a molti non piacciono, no?), o agli stranieri (a molti non piacicono, no?), o meglio ancora da quelli che – pur non essendo bambini- urlano le loro telefonate per mezz’ora allo smarthpme facendole sentire a tutti coloro a cui non frega nulla, o che fanno vedere video cretini a tutto volume ali amici.
    da amante del cinema poi desidererei poter assistere tranquillamente a un film senza questi che continuano ad accendere e spegnere l’aggeggio dandomi fastidio con la loro lucina o con il rumorino di quando ti arriva la notifica.
    ah già…ma quelli n,..,.,non danno fastidio!!! ovvio, sono adulti….e quindi tutto ok, certo.
    perchè magari queste cose le fate anche voi, ecco perchè. poi però sono i bambini a dare fastidio

  69. Lel says:

    FINALMENTE CAZZO! un locale senza sti mocciosi del cavolo , e magari senza ignoranti di merda! Non se ne può più. Io non voglio figli ma perché cazzo devo sopportare quello degli altri! Andate a …….. moralisti del cavolo. La libertà finisce nel momento in cui si invade quella altrui. Bambini? Ma c’è ne ancora davvero il bisogno? Con tutta la tecnologia? Cloniamo etc.

    1. Viola says:

      D’accordissimo con te!! Io non penserei neppure alla clonazione ;D
      Ce ne vorrebbero molti di più di locali, alberghi e anche trasporti childfree. Tanto le strutture family-friendly sono almeno il 99%, anche se i “genitori illuminati” non sopportano l’idea che esista un 1% che rifiuta i loro pargoli eh eh e vogliono andare PER FORZA in quei locali.

  70. Viola says:

    Quelli che si offendono e scandalizzano di più per l’articolo sono quelli che SANNO di avere figli maleducati a causa della loro incompetenza genitoriale.

    1. Megas says:

      Io ho figlie!!! Le sgrido e le prendo a scapaccioni quando serve e non permetto che al ristorante urlino o diano fastidio perché devono imparare come ci si aspetterebbe dai signori adulti di vivere in una società civile, perfetti e che sanno sempre come comportarsi nella vita sociale. Per vivere in una società appunto è necessaria la tolleranza (nel senso buono della parola). Quando si è bambini e tutti lo siamo stati, tutti abbiamo rotto i santissimi al pubblico e siamo stati tollerati. Sono sicurissimo che le persone che si sono espressi favorevolmente ai ristoranti child Free hanno sempre tenuto una vita esemplare nella nostra società rendendo tollerabile e piacevole la loro esistenza agli altri. Nel
      caso ci sia qualcuno sprovvisto di tolleranza suggerisco di restare a casa o farsi una crociera di soli adulti senza tolleranza con tanto di naufragio su un’isola deserta.

      1. Irene says:

        Fossero tutti come te la gente non chiederebbe locali child free. Purtroppo la maggior parte dei genitori non educa più i figli. Ai miei tempi mettersi a strillare a tavola sarebbe stato semplicemente inconcepibile. Ieri sera una bellissima cena rovinata da dei bambini urlanti. Ad un altro tavolo c’era un bambino ben educato che non ha dato fastidio e non si è sentito mai urlare. Tra vent’anni chi pensi che troverà lavoro più facilmente? Il bambino educato perché gli altri cresceranno intolleranti a regole e disciplina

  71. Consuelo says:

    concordo pienamente! non capisco perché IO che ho deciso di non avere figli debba subirmi quelli degli altri che strillano mentre cerco di mangiare in pace. ci sono tantissimi locali family friendly e non capisco perché i genitori si incaponiscano su quei 4 locali in croce che non accettano bambini!! ne avete 10000 proprio in quei 4 dovete venire a rompere?! io adoro gli animali e molti posti li vietano che faccio io?! non vedo in quelli vietati punto e stop. dovrebbero fare anche i voli senza bambini, di recente ho passato 2 ore di volo a sentire calci nella schiena e urla degne dell’esorcista perché la madre aveva il c**o troppo pesante per alzarsi e fare distrarre il bambino (cosa che perfino le hostess hanno invitato a fare!)… sono scesa con un mal di testa pazzesco e mal di stomaco.
    perché devo subire e tacere perché “è un bambino” (maleducato)?!

    1. Hai pienamente ragione noi la pensiamo come te , non abbiamo figli e ci tocca subirci quelli degli altri genitori antipatici perché non è colpa dei bambini ma di quelle brutte facce delle mamme che già il fatto che sono mamme io non le posso vedere perché sono delle sfigate , quelle di ultima generazione! Scusa ma sono un po’ arrabbiata proprio con queste mamme non le posso vedere di conseguenza neppure i bambini , le mamme mai che 1 volta nella vita ti chiedano scusa per i loro piccoli, ho già detto tutto . Noi abbiamo iniziato ad andare in ferie dove non accettano bambini ,solamente che sono posti dove si spende tantissimo ma per 10 giorni all’ anno si vive sereni ciao

  72. PAOLO DEL BENE says:

    non sono contro i ragazzini/e, ma c’è una maleducazione che non lascia interpretazione: strilla; urla; nemmeno li/e stesero seviziando, crocifiggendo, stuprando, torturando, immergendoli in una vasca d’acido, uccidendoli.

    i genitori poi gli lasciano passare questo modo di comportarsi, non due strilla fatte bene dai genitori, tutto è dovuto a questa specie di animali, perchè fra urla ed altro sembrano maiali che stanno per esser scannati.

    La tranquillità degli adulti deve esser minata da certa gente..

    Ma dove stiamo?

    Benedette le generazioni scorse, quando si stava composti a tavola, non si parlava, si mangiava fino all’ultima mollica che era nel piatto, non si discuteva ciò che dicevano i genitori, e dopo che tutti avevano finito di mangiare si chiedeva se ci si potesse alzare da tavola, ma certo non era permesso un simil malcostume.

    contenti voi, contenti tutti, io inizierò a cercare locali dove è vietato l’ingresso a questa sottospecie umana.

    saluti

    1. Barbara says:

      Vorrei esistessero locali che fanno selezione….di gente che non meritava neppure di crescere e i cui genitori hanno dimenticato di sciacquare con l’acido. Inizierò anche io a cercare locali in cui è vietato l’ingresso a queste sottospecie umana con la mente difettosa, che malcostume!!

  73. Sergio e DONATELLA says:

    Oggi siamo andati a pranzo in un ristorante a San Piero in bagno abbiamo mangiato benissimo, ristorante senza stelle ma sicuramente le verrà data anche presto un bel locale, ma purtroppo pieno di famiglie con bambini che urlavano, una domenica rovinata , come tante. Ci chiediamo perche i genitori devono portare i loro bambini a pranzo in certi ristoranti abbastanza raffinati . Quando abbiamo pagato il conto abbiamo fatto notare ai titolari che c’ erano troppi bambini, ma avevamo mangiato benissimo, il titolare ha risposto dicendo che per selezionare la clientela dovrebbe alzare il prezzo, ma visto che ha appena aperto non se la sente, ma la moglie agguerrita ha risposto dicendo che loro hanno un bambino di 4 anni e i bambini sono i benvenuti nel loro locale. Noi siamo rimasti male e pensiamo di non dare più la soddisfazione a quella mamma egoista e ottusa di rivederci ancora! Però 150 euro li hanno presi volentieri, ripetiamo @bbiamo mangiato molto bene ma a pranzo è un asilo!!! Che peccato, n9n è giusto questi genitori egoisti e prepotenti , solo a guardarli si rischia di avere da dire, eh ,,!,!!……noi siamo in un altra dimensione di vita.

    1. Giulio says:

      Propongo i locali testa di c..o free, rompono veramente le palle. Certo i locali sarebbero quasi sempre mezzi deserti, i gestori fallirebbero quasi tutti, ma chi se ne frega, mi dispiacerebbe un pò anche per me, che non potrei entrare, ma, in fondo, la modernità, specie se viene dall’America ora sotto forma di children-free (che poi sarebbe in una lingua un pò meno barbara, “libero da bambini”), deve inesorabilmente avanzare. Son d’accordo che ci sia una grande, molto grande, maleducazione, ma allora non dovrebbero entrare certe famiglie e non tutti i bambini indiscriminatamente. Tanti saluti

  74. Aryetti says:

    Io stessa non avrei saputo scrivere e descrivere meglio la sensazione di fastidio dell’averli intorno urlanti e scorrazzanti, simil posseduti… È davvero una questione di educazione, il problema è che spesso prima di quella dei bambini è quella dei genitori a mancare! 🙁

  75. Silvia says:

    Più che i bambini, il problema sono i genitori, di solito ignoranti e convinti che la loro prole sia santa e perfetta.
    Ho notato comunque che i bambini di oggi sono molto più agitati ed irrequieti di noi bimbi di una volta (ho 53 anni), non so se sia solo un fatto di educazione, o ci sia qualche altro motivo.

    Siamo stati tutti bambini, ma quando andavamo a trovare qualcuno, o al ristorante (poco, perché non c’erano tutti i soldini di adesso, nonostante la crisi) stavamo tranquilli, anche perché sapevamo che altrimenti avremmo preso una sberla.

    Ai bambini, se vogliamo che crescano bene e senza paturnie o ansie, bisogna dare regole, e sapere dire di no all’occorrenza, altrimenti si allevano selvaggi che non sapranno affrontare nessuna situazione nella vita.

  76. Chiara says:

    Ma quanti commenti assurdi! Direi di lasciare fuori anche disabili perché alcuni mentre mangiano sputano, sbavano e/ o ruttano… o sono in preda a flatulenza! Poi lasciamo fuori chi ha un’odore di pelle troppo forte….leggo commenti di donne frustrate che probabilmente non possono avere figli… giudicare gli altri! Come se una mamma dicesse “ mi fa schifo già solo per il fatto che non è mamma” . Siete un branco di ignoranti! Ignoranti incivili , frustrati e a tratti inutili.

  77. cris says:

    …dopo questa cagata di articolo capisci perchè tra 50 anni saremo estinti e la popolazione sarà composta esclusivamente da afromussuasiatici, continua a parlare di orgasmi che almeno fai ridere

  78. Francesco says:

    Io ho 40 anni non ho figli e ho lavorato per 25 anni sei giorni alla settimana con soli 28 giorni di ferie l’anno, tanto per intenderci ho cambiato casa anni fa e non so neanche dove ha l’ufficio il medico.Non alzo mai la voce, ho un tono così basso che molti hanno problemi a sentirmi, quando esulto per qualcosa lo faccio per conto mio…. si sono un tipo molto controllato è la mia natura. Quando esco con mia moglie non mi porto il cellulare perché voglio stare sereno senza rotture e poi perché tutto quello di cui ho bisogno è solo la mia donna. Io evito posti per famiglie come evito i locali del centro pieno di 20enni casinari.
    Io pago le tasse per intero senza nessuno sgravio e non uso nessun servizio pubblico. Io in 25 anni ho pagato per maestre, scuole, degenze in ostetricia e via dicendo…. mi pago anche due integrative perché so che quando sarà il mio momento di andare in pensione si saranno ciucciati tutto. Mio padre aveva un bar serale pieno di fumo e forti bevitori, con il divieto di fumo e il regolamento comunale che vieta di servire alcolici dopo l’una di notte ha dovuto chiudere, per fortuna era alla fine della sua vita lavorativa ma le sue ultime parole a riguardo furono: “ Se volevo aprire un asilo per bambini aprivo un asilo. Io ho aperto un bar!”
    Dovrebbero dare ai ristoratori la possibilità di decidere in base alla propria clientela cosa si può e cosa non si puo sarebbe più giusto visto che si pagano le tasse anche sulla tenda esterna o si viene raguarditi per occupazione di suolo pubblico se si mette una sedia e un posacenere all’esterno…. esercizio aperto al pubblico ok ma esercizio pubblico un paio di palle finché pago io l’affitto, poi quando lo pagherai tu farai cosa vuoi.
    Detto questo una sera al mese posso uscire a cena senza che mi venga ricordato per due ore perché abbiamo deciso di non avere figli?

    1. dioca says:

      io penso che se sei a cena e ti da fastidio un bambino…un bambino…allora vuol dire che hai dei seri problemi di equilibrio. Non riesco davvero a comprendere come una persona equilibrata possa arrivare ad odiare i bambini tanto da dire che secondo lei dovrebbero rimanere chiusi in casa. Sicuramente come società occidentale abbiamo perso definitivamente le priorità dell’essere umano. Oggi andare in discoteca e divertirsi anestetizzandosi con droghe ed alcol sono diventate le priorità dell’individuo medio. Vogliamo divertirci in modo stupido fino alla fine dei nostri giorni. Chi invece prova a costruire un percorso di vita alternativo viene visto male. A me i bambini in treno, aereo o al ristorante mi divertono e non mi creano nessun problema. Una persona adulta e lucida è perfettamente in grado di comprendere il momento e non penso che ognuno di noi a ristorante stia facendo qualcosa di importantissimo e fondamentale per l’umanità tanto da ODIARE chi ci sta intorno. Se vediamo che la situazione è invivibile ci affrettiamo a mangiare e poi ci allontaniamo.

  79. Marta says:

    Ciao. Io ho tre bambini, ma non mi sento assolutamente turbata dalla cosa. Ai bambini non piace andare al ristorante, perlomeno non a quelli che hanno dei genitori che pretendono un comportamento adeguato…e che purtroppo non sono molti. I gestori hanno tutto il diritto di scegliere chi far entrare nel loro locale. Sanno bene che perderanno la clientela con figli, ma guadagneranno un sacco di clientela che non ama i bambini. Non vedo perché si debba sempre fare polemica su tutto. Ce ne sono tanti di locali, basta scegliere quello che fa per noi. Ah, proprio perché ho dei bambini, che adoro, i toni dell’articolo che li descrive come piccoli mostri urlanti mi ha molto divertita! Complimenti a chi l’ha scritto, sinceramente: simpatico e senza peli sulla lingua.

  80. Anna says:

    Hai ragione!!! Ho visto tantissime situazioni in ristoranti in cui i bambini correvano tra i tavoli urlando e rischiando di fare cadere i piatti ai poveri camerieri… i genitori poi erano ancora peggio! Lasciavano i loro figli correre e se il cameriere chiedeva a loro se per favore potevano fare sedere i bambini loro gli rispondevano:”dai, sono solo bambini” oppure:”mi lasci stare! Mio figlio non ha fatto niente di male” e queste erano le risposte più “educate” che davano i genitori maleducati con figli maleducati: c’ era anche chi urlava contro i camerieri, chi i camerieri non li ascoltava proprio e continuava a parlare con amici o parenti… pochissimi genitori un minimo educati si sono scusati e hanno fatto sedere i propri figli

  81. Frank says:

    Brava. Concordo. E’ comunque comico vedere che c’è chi si sente oltraggiato da questa semplice e totalmente legittima presa di posizione.

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