Fare figli è così: ti riduci solo a lavorare, a fare delle gran lavatrici e asciugare nasini che perdono il moccio, e solo quello, quando va bene. Se va male sei di turno continuo con questi esserini che piangono, o si lamentano, o vogliono attenzioni, o vogliono vedere per l’ennesima volta (e nota bene- “l’ennesima” quantifica una cifra che va dalle 30 alle 700 volte) lo stesso cartone in DVD.
È un fatica immane, e qualcuno ve lo deve dire se state pensando di figliare. Perché sarebbe disonesto non dirvelo.
Fare figli è un reato contro la libertà. Una bomba a orologeria nel rapporto di coppia.
Lo dovrebbero vietare per legge. Dovrebbe essere vietato avere figli.
E dovrebbero dare un premio a chi, coraggiosamente, decide di non averne facendo di questo mondo un posto migliore.

Lo so, qualcuno mi prenderà per pazza: sono già pronta a sentirmi dire “se non li volevi potevi non farli”, ma il bello è qui, che finché non compri non sai perché nessuno te la dice, la verità. Acquisti a scatola chiusa e lo scopri solo quando scarti il pezzo.
Avessero almeno la decenza di farti avere dei servizi per permetterti di vivere. Babysitter. Assistenza al lavoro. Aiuti economici. Io sono fortunata: ho una nonna che mi tiene i piccoli, ma dalle 18 in poi fino al mattino alle 9 sono miei, e quando dico miei vuol dire che non ho nemmeno il tempo di andare in bagno.
È un ciclo senza fine, un turno senza pause, un lavoro che prevede solo straordinari e senza retribuzione.
Per carità, poi l’aspettativa sociale vuole che a questo punto della frase io inserisca un “però sono adorabili, senza non sarebbe la stessa cosa”. Invece no, senza potrei andare finalmente al cinema, potrei finalmente leggermi un libro, mettermi i tacchi, spendere i soldi che guadagno pensando solo a me, potrei andare in palestra e avere il tempo di sentirmi libera e viva.
Invece ogni giorno, ogni secondo buono è speso per il lavoro o per loro.
Sbaglio io che non mi so organizzare? Sfido chiunque a farlo.

Voglio un boccaglio, uno spiraglio di ossigeno, un po’ di vita che sia mia e non più solo quella di mamma, e quindi loro. Dove sta scritto che è finito il mio diritto di sentirmi ed essere donna in favore solo ed unicamente dell’essere mamma?
Arrivano, eh, arrivano anche qui, ora, i commenti del “che ti lamenti a fare?” “Che pessima madre che sei”. Ma chi ha detto che serva sempre essere una buona madre? Chi l’ha detto che “la mamma” è solo quella cosa lì.
Un bel detonatore vi ci vuole. Qualcuno che vi tolga tutti quegli etti di prosciutto tagliato a fette spesse che avere sugli occhi facendo finta che vada tutto bene.
Non ho una famiglia fantastica. Ho una famiglia normale, con bambini che vomitano quando hanno la febbre e vanno a letto solo se li imbottisci di cartoni, storie e coccole. Sono adorabili? E chi ve l’ha detto?
I gattini in foto sono adorabili. Quando si fanno le unghie sulle tue scarpe appena acquistate non lo sono più.
I bambini sono un lavoro a perdere. Sono una fatica immane e immorale.
Fatica, capito? Fatica fisica. Che prevede lunghi mal di schiena, notti insonni, fasce contenitive perché dopo il parto il tuo corpo non è più lui.
I bambini sono feroci, voraci, maledettamente egoisti.
Sono quello che vorrei continuare a essere io ma non posso, perché ormai mi devo occupare di loro.
Quindi se vi sentite anche voi mamme un po’ schifose perché non sorridete come nella pubblicità dei Pampers, se anche voi dareste fuoco alla mamma della Mellin e al suo cazzo di barattolone blu, se anche voi vi girate dall’altra parte, a letto, quando piangono, perché pensate “non muore mica anche se sta lì a sgolarsi un po”, beh, benvenute nel club. No, non è una famiglia, guardiamocene bene.

Se state pensando seriamente di fare dei figli vi dico di no.
Vi presto i miei per fare un giro di prova.
Venite qui qualche sera, vi faccio fare un rodaggio serio.
Fare figli vuol dire ipotecare la libertà per un numero non definito di anni.
E non liberarsene più.
State ancora aspettando la frase consolatoria che vi dica “quanto è meraviglioso averne?”
Qui non la troverete.
Non fate figli.
Lasciate perdere.
Ne fanno già abbastanza i cinesi.

(fanculo, in tutto questo mi son dimenticata di mettere su la verdura per il passato. E adesso cosa gli do da mangiare?)

CategoriesMamma Merda
  1. Arianna says:

    Inorridita.
    Questo post è vergognoso.
    E non ho intenzione (spero proprio non passi questo messaggio) di limitarmi a dire (come anticipi tu) “se non li volevi potevi non farli” ecc ecc.
    Del resto hai ragione, i figli sono fatica pura 24 ore su 24. Sono mamma, e lo so bene.
    Però sono schifata da questo post che manca completamente di rispetto verso donne che sono alle prese con duri percorsi nella speranza di fare sti figli.
    Spesso ti ho letta (e forse ora è la volta buona di smetterla). Ricordo di tuoi significativi post dove raccontavi la fatica di restare incinta (non ricordi?)
    Quante cose che giudicavi banali da condividere sui social stai ormai facendo anche tu… nemmeno tu lo sai.
    Già che ci sei, inizia come fanno in molti a mettere le foto delle ricette che cucini 

  2. Margherita says:

    Cara Valentina… è vero che è "fatica a perdere", perché crescono in fretta, te ne accorgi dopo che è passato tutto in fretta, non mentre accade… e se ne vanno per la loro strada, avendoti succhiato tutto. E tu magari li cerchi, anche solo perché hai mal di pancia e vorresti solo un abbraccio, e loro non ci sono (a me capita così). Ma è la stessa strada che abbiamo fatto fare noi ai nostri genitori, se ci pensi.
    Ho più o meno la tua età, ma sono una mamma maggiorenne. Il primo è arrivato per incauta giovinezza ed è stato una specie di fardello che mi sono portata dietro per un po': il suo arrivo mi ha visto lasciare l'università per occuparmi di lui e ci ho impiegato un po' per "innamorarmi" di lui. Il secondo è il figlio dei 30 anni, cercato tantissimo, ma arrivato quando il fratello era già grande e autonomo, e il suo arrivo è stato dirompente: nei primi 20 giorni di vita ha alternato pisolini di 20 minuti a veglie di 8 ore ininterrotte (e i neonati, lo sai, se sono svegli piangono anche se non hanno niente). Suo fratello mangiava e dormiva. Lui non mangiava e non dormiva e noi non ci eravamo più abituati. Io comprendo quello che dici. Da quando abbiamo avuto il secondo non siamo più andati in vacanza (e fra poco sono 9 anni), poche volte al cinema, altrettanto poco a mangiarci una pizza, anche perché spostarsi in 4 ha altri costi. Sì, ti capisco. E ti abbraccio forte. Ti invito però sul serio a mettere sul piatto della bilancia anche quanto un loro sorriso o un abbraccio possa far sentire – per pochi istanti, è vero – al centro dell'universo. Ci vediamo lunedì! E grinta, ragazza, grinta!

    1. Patricia says:

      Ti dico soltanto che grazie a te sto rinascendo… (e grazie di non appostrofare sempre “ma sono la cosa migliore che abbia mai fatto”fanculo!)

  3. Anonimo says:

    Beh. . Io ti kapisco. Cn la cappa. Sì che ho due figli. Un lavoro a tempo pieno, un associazione fondata da me. E nn cio manco il tempo di scriverlo il CH
    PUR DI DIRE LA MIA.
    e comunque tieni duro ragazza
    Niente in questa società ci aiuta Ma
    Noi Non MOLLEREMO LA DONNA CHE CÈ SOTTO LA PROLE.
    LA SALVEREMO SEMPRE!!!!

  4. Efili says:

    Però è la pura verità! È vero…una fatica, un sacrificio. E fidatevi se vi dico che se poi la nonna non c'è, gestire lavoro, casa e rapporti sociali diventa un "equilibrio sopra la follia"! È fatica fatica e fatica! Ma la verità è che senza di loro non sarebbe la stessa cosa (certo ci sarebbero meno occhiaie, più tempo, più fisico e poi valige rosse!!) a la Vale non sarebbe la Vale di adesso! Perché la Vale c'è! Con i suoi figli, la sua famiglia, con gli amici, per i figli degli altri…la Vale c'è! E si fa un "mazzo tanto"!

  5. Efili says:

    Hai ragione, si credo che sia meglio che tu non segua più Valentina..se non cogli il significato di questo blog e l'amore nei confronti delle donne…allora credo sia opportuno che tu non segua più Valentina! Ah…prima di smettere di consiglio il blog del 13 gennaio…

  6. Ilaria says:

    Post molto condivisibile. Tante volte mi sono sentita così. Ancora adesso sento che non è la mia strada, che non sono nata per fare la mamma. Se non ho mai scritto un post così è solo perché non vorrei mai che lo leggesse un giorno mia figlia. Me ne vergognerei credo. Io mi sono fermata a una (…perseverare è diabolico ;-)). Cmq sono fasi…poi passano…

  7. Arianna says:

    Post in cui si trasmetteva l'amore verso le donne credo proprio siano stati altri. Questo (soprattutto a fronte delle risposte e reazioni arrivate) sembra più un incontro di gruppo auto mutuo aiuto. Detto ciò, speriamo si tratti solo di un post all'interno di un blog che è sempre riuscito ad essere dalla nostra parte. Detto ciò, sono mamma anche io e ripeto che ho ben compreso le parole dette, ma il rispetto verso DONNE alle prese con duri percorsi il più delle volte inconcludenti doveva impedire certe frasi se non addirittura certi consigli. Per concludere, il post del 13 l'avevo già letto ai tempi ed ero addolorata per il fatto che ancora ai nostri giorni ci siano donne che subiscono certe cose in sala parto…. bhè, quello sì che era un post pieno di amore verso le donne.

  8. G&G says:

    Scusa, ma davvero non capisco!
    Anch'io sono mamma di due bambini, lavoratrice a tempo super pieno, per di più senza nonni vicini e darei fuoco alla mamma della Mellin e a tutte quelle che dicono "diventi mamma quando lo scopri".
    Non è vero (o non per tutte), si diventa mamme col tempo e con fatica, come ogni rapporto va costruito e scoperto con la conoscenza quotidiana ed è stancante, davvero stancante.
    Però sì, te lo chiedo, perché hai fatto due figli?
    Tutte le privazioni che descrivi le ho provate (e le provo, visto che la mia seconda figlia ha due mesi) anch'io: mi mancano i miei viaggi in giro per il mondo e il cinema e il parrucchiere… mi manca persino il dentista!
    Però ho loro, i loro sorrisi, i discorsi senza senso, gli abbracci ad altezza ginocchia, le carezze piene di gratitudine e sollievo di quando, dopo un brutto sogno, gli permetti di venire nel lettone e quell'amore totale e disarmante di chi ti considera la sua roccia e crede che se tu ci sei non potrà succedere niente di male, mai!
    E così non vedo l'ora di tornare in Africa, sì, ma con loro e di fargli vedere le tartarughe e i leoni e di bagnarci i piedi nell'oceano. Assieme.
    Un giorno saranno grandi e avrò di nuovo la mia "libertà", ma mi mancheranno questi momenti e anche questa stanchezza che si scioglie con un sorriso.
    Quello dei genitori non è amore e fatica a perdere, è un anelito di futuro ed è un piccolo granello di immortalità!
    Mi dispiace dirtelo, ma l'amore a perdere è quello dei tuoi figli se hanno una madre che scrive un post del genere.

  9. Oh no, non ti illudere, la libertà non la riavrai mai più. Perché diventeranno grandi e in un batter d'occhio si riprodurranno e smolleranno i pargoli a te. E tu sarai di nuovo alle prese con pappe e biberon e pianti e cacche.

  10. Valeria Bi says:

    Mi sono piegata in due dalle risate perché mi rendo conto che probabilmente sarà proprio la vita che tra qualche mese mi aspetterà! Credo che sia lecito desiderare del tempo per sentirsi "VALE" e non solo "MAMMA" e credo che sia lecito anche sbloccare a volte no?? Prima o poi lo facciamo tutti! ci si sfoga, ci si lamenta e poi si torna alla vita di tutti i giorni! Falli Vale i viaggi in giro per il mondo! vai dal parrucchiere e a fare shopping, mia madre ci trascinava ovunque e di questo la ringrazio! Non siamo mai stati un peso per lei perché non ha quasi mai dovuto rinunciare a nulla! Togliti ogni limite dalla testa!!! Sei sicuramente fortissima e poi sei di Varese come me! un abbraccio

  11. Tiziana says:

    io invece condivido ogni parola, anche se non ho mai detto a qualcuno "non fare figli", ma "adesso ti racconto la verità su quello che potrebbe succedere al 90%", sì, l'ho detto. E le donne che affrontano lunghi percorsi per avere figli hanno tutta la mia solidarietà ed ha la coda di paglia chi pensa che questo post sia contro di loro o non abbia rispetto per loro. Non c'entra nulla. Questo post è l'espressione di chi, come me del resto, ha la rabbia che le cose non vengano mai dette, che ti si risponda "sono fasi", passerà. Mentre passa una fase dopo l'altra, io che fine faccio? perché si fa il secondo? perché pensi di avere più esperienza e di cavartela meglio che con il primo. io ho una bambina di 4 anni e mezzo e quando ne aveva due, ho provato a fare la/il seconda/o. Ho avuto due aborti spontanei, il primo con raschiamento. Mi sono dovuta riprendere ed ora, no, non ho la forza di avere il /la secondo/a. perché è sempre più faticoso, perché mi sento sempre più prigioniera. Poi aggiungo anche che non tutte/i le/i bambine/i sono uguali. ce ne soon certe/i, che frequento, che te li porti dietro ovunque, restano con chiunque e sono sempre allegri e socievoli. Fortunate le loro mamme.

  12. luca says:

    Condivido assolutamente ogni singola parola. Grazie, finalmente qualcuno che parla onestamente. Ne ho scritti anch’io di post del genere e non li avevo ancora pubblicati. Lo farò presto linkando il tuo blog.

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