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Affetto placebo: il potere terapeutico del Bacino della Mamma

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Se c’è una cosa che le case farmaceutiche ancora non hanno brevettato è un farmaco potente tanto quanto il mitico e mistico Bacino della Mamma.
Ebbene si, la Pfizer, la Bayer e tutto il resto della combriccola tremano impotenti davanti a noi Druide moderne che da secoli tramandiamo il potere della guarigione dei piccoli: il potere del bacino.
Un bacino cura tutto.
Noi e solo noi abbiamo a fior di labbra il fluido magico: l’affetto placebo che tutto cura e tutto allevia. Il bacino della mamma.
I piccoletti si alzano con gli occhietti impiastricciati di schifo e faticano ad aprirli? Non c’è problema, un bacino della mamma e magicamente tornano a vedere come neanche Gesù Cristo faceva coi peccatori, e luce fu.
Tirano una craniata secca al muro facendosi un bernoccolo grosso come un comodino? Un bacino della mamma e per magia il gonfiore resta, il dolore anche, però chissà perché va subito meglio.
Cadono in bicicletta e si grattugiano le ginocchia fino alla rotula, sanguinano come la Madonna del Lourdes e il giorno dopo avranno una crosta alta come quella del Grana Padano? Un bacino della mamma è meglio del mercurocromo: resta rosso solo se indossiamo un rossetto red passion all’ultima moda.
Puntura di insetto che li fa grattare fino a scorticarsi? La citronella fa un baffo, i piccoli restano gonfi di bubboni, ma felici.
Si tagliano con i fogli? Un bacino della mamma è più suggestivo di qualsiasi cerotto coi disegnini.
È il momento del vaccino e la puntura fa male? No problem, se non è pic indolor l’ago, lo siamo noi.
Siamo meglio di qualsiasi anestetico: non intontiamo ma intortiamo.
Morfina, antinfiammatori, pure le anfetamine non fanno stare bene quanto facciamo stare bene noi.
Non servono neanche le bende.
I bacini della mamma sono emostatici per contatto.
Noi siamo meglio di qualunque disinfettante. Siamo l’incarnazione della verità che la saliva fa bene. Siamo la consolazione massima fatta tenerezza. Siamo l’incarnazione della funzionalità dell’effetto placebo.
Noi, donne che al posto del sangue abbiamo l’Amuchina, siamo il segreto che nessuna multinazionale potrà riprodurre.
Sgonfiamo bernoccoli, facciamo miracoli anche se bestemmiamo, lasciamo cicatrici e lividi, però facciamo scomparire il dolore. Magari non subito, col tempo, ma tutto passa. Basta un bacino.
Noi siamo il BaBau della Bua.
Siamo l’Emergency di quando ti fa bibi.

Non c’è febbre che non sia stata misurata a fior di labbra. Siamo più precise dei termometri elettronici. Non ci serve neanche il contatto: la mamma stima la temperatura dalla lucidità degli occhi a svariati metri di distanza.
Il bacino della mamma può anche curare le malattie infettive.
Morbillo, varicelle, streptococchi e virus intestinali non ci spaventano: il bacino della mamma allevia tutto.
I bacini della mamma non danno problemi di sovradosaggio.
Si possono assumere senza controindicazioni entro la data di scadenza indicata approssimativamente attorno ai dodici anni, poi hanno capito l’antifona e sanno che è tutta paccottiglia. Finché dura, funziona.
Il pacchetto funziona anche coi bacini del papà, ammesso che la barba non punga troppo.

Il bacino ha un segreto fondamentale: per ottenere l’effetto desiderato deve essere seguito dalla tipica frase che suona come un mantra che ha accompagnato tutte le nostre esistenze; ogni nostra caduta, ogni inciampo con cui ci siamo sfigurati mezza faccia, ogni livido che ci siamo procurati è stato curato nello stesso modo.
Tutte con la stessa cantilena, pure se stavamo male da morire… ma poi riconsideravi il dolore perché arrivava il bacino e quel “Dai, su che non è niente” e si, lo sapevi e lo sai- che non è vero che non è niente, ma chissà perché poi lo diventa.

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  1. Patrizia Penna says:

    La saliva contiene peraltro immunoglobuline, ossia anticorpi, quindi i nostri baci sono anche immunizzanti :-). Bell’articolo, molto spiritoso, mi hai fatta ridere, grazie.

  2. Emma says:

    Bellissimo, ho i lacrimoni dal ridere. E, con la battuta finale, anche un po’ dal piangere. Ringrazio Primavera per aver condiviso questo post più vero del concetto stesso di verità con il gruppo di #adotta1blogger. E, naturalmente, ringrazio te, Valentina!

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